’Bassa’ e montagna: i collegi contendibili

Vassallo (Cattaneo): "Se il centrosinistra perde alleati, il rosso rischia di sfumare". E il politologo Valbruzzi avverte i dem: "Nell’uninominale i candidati spostano"

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Bologna resta roccaforte rossa. Un puntino color fuoco in un’Italia quasi tutta azzurra. La mappa dell’Istituto Cattaneo non lascia dubbi, sulla contendibilità dei collegi: in città il centrosinistra dovrebbe avere vita facilissima. Chiunque corra all’uninominale. Ma negli altri collegi, due alla Camera e uno al Senato? Il Cattaneo li colora di un rosso che vira al rosa, man mano che si allontana da Bologna. Morale: il rosso è sotto le Due Torri, ma basta spostarsi in Pianura o verso la montagna e il rosso sfuma. Ma c’è un inghippo in più: le alleanze. Salvatore Vassallo, presidente del Cattaneo, ricorda, infatti, la premessa: "La stima fatta conta un centrosinistra largo con anche Italia viva e Azione (ma senza M5s). Con sondaggi più recenti, senza Iv, il rosso sbiadisce anche in Emilia-Romagna". Maggior ragione se si sfila anche Azione, è il ragionamento. Tradotto: i collegi che afferiscono a Bologna restano rosati, quindi meno sicuri di prima. Con un assunto: "Più ci si allontana dall’asse Reggio-Modena-Bologna-Ravenna, più il centrosinistra perde certezze", la sintesi di Vassallo. Per il politologo Marco Valbruzzi, lo scenario è ancora meno ’rosso’ per lo schieramento dei ’Democratici e progressisti’: "Il collegio meno sicuro per il centrosinistra è quello numero 7, Carpi, che comprende un pezzo di Modena e la Pianura (San Giovanni in Persiceto, Budrio e Castel Maggiore); insidie anche nel numero 5, Imola, che comprende anche i comuni dell’Appennino. Pure il collegio del Senato che si allarga come composizione e diluisce la ’forza’ della città potrebbe riservare qualche sorpresa". Morale: all’ex partitone potrebbe non bastare il simbolo che ’tira’, ma negli uninominali il candidato della coalizione potrebbe avere un peso non da poco. Valbruzzi ne è convinto: "I candidati spostano, anche se spesso nel partito si minimizza per evitare le barricate contro certi nomi...". Più cauto Vassallo che, guardando ai precedenti, "non ravvisa differenze di voto considerevoli". Ma alcune candidature ’paracadutate’ o di alleati rischiano di mettere di traverso lo zoccolo duro dell’elettorato, è la convinzione degli analisti. Per il resto, anche tra i dem, si ripete che la partita è tutto da giocare e almeno due collegi rischiano di essere contendibili. In sintesi: salvo la città, di blindato non c’è nulla. Proprio per questo il centrodestra sta prendendo le contromisure.

Di fronte alla girandola di nomi nazionali che, come in tutte le elezioni rischiano di occupare posti nelle liste del centrosinistra, risponde con possibili candidature radicate sul territorio. Nel collegio che comprende la montagna, ad esempio, pensa di schierare un sindaco tra Alessandro Santoni, Giuseppe Argentieri e Barbara Panzacchi.

Rosalba Carbutti

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