Basta imporre gabelle ai bolognesi

Marco

Guidi

Ci sono tanti modi per chi ha il potere di fare i soldi. Uno dei più antichi (e dei più usati) è quello di imporre tasse, gabelle, dazi, prelievi forzosi a chi non può rifiutarsi di pagarli. Ora pare che il Comune di questa città stia imitando tanti imperatori romani, signori feudali, dittatori di ogni epoca. Solo così si può spiegare la brillante idea di abolire per i cittadini residenti e possessori di un’auto la possibilità di circolare gratuitamente in una Ztl allargata ai confini della città, senza pagare una sorta di tassa che ricorda tanto i dazi di tempi lontani. Anche semplicemente per andare e tornare dal lavoro. L‘idea della giunta Lepore è semplice.

Per usare l’auto nella "Ztl ambientale" bisognerà pagare, residenti compresi, sui 110 euro l’anno. La cosa viene giustificata in un modo ai limiti del ridicolo. "Così – pare dicano in Comune – si snellirà il traffico, si incentiverà l’uso dei mezzi pubblici, si diminuirà l’inquinamento". Il che, anche all’occhio più sprovveduto appare come una fantasia o, se volete, una presa in giro evidente. Non è che io smetterò di usare l’auto per muovermi da casa mia perché devo pagare una tassa-sopruso. Non è che chi deve andare a lavorare, mettiamo da via Marconi a San Lazzaro, si alzerà un’ora prima per usare un autobus. No, semplicemente, pagherà dei soldi e le cose, a livello traffico, inquinamento, circolazione rimarranno invariate. Senza contare i casi speciali. Chi è portatore di handicap, per dirne una, sarà esentato dal balzello? A questo punto vorremmo che chi di dovere avesse il coraggio delle sue azioni. E confessasse apertamente che c’è bisogno di soldi. Senza favolette giustificative.

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