A MESSA
Né parabola né barzelletta, ma vita (santa) vissuta. C’è un pio signore che arriva in chiesa, sistematicamente, in forte ritardo. Domenica si è presentato al quarantesimo minuto. Detta tra sacro e profano (chiediamo venia), è come se un tifoso entrasse allo stadio, ogni partita, a fine primo tempo. Il nostro incede lento e solenne, sparge intorno uno sguardo ieratico, si ferma in piedi in fondo. Poi prende la Comunione, la benedizione, il commiato e va in pace. Domande di un peccatore perplesso: la puntualità non rientra nei Dieci comandamenti, ma quel tizio vanta potenti sponsor, Lassù, vero? O il Papa gli ha concesso la dispensa? O in Purgatorio pagherà gli arretrati? Beato l’ultimo. E così sia.