Bentornata arte: riaprono i musei

Grandi (Civici): "Si parte martedì, ma restano le chiusure nel weekend: chiediamo uno sforzo ai residenti"

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di Claudio Cumani

Pronti a ripartire. Con qualche dubbio e parecchie attenzioni. Ma pronti a ripartire, come il 19 maggio scorso. Nella Bologna ‘gialla’ i musei civici spalancheranno le porte martedì (lunedì sarebbe stato il solo giorno dell’Archeologico) con un orario spalmato dal mattino al tardo pomeriggio che varierà da edificio a edificio. "Siamo convinti del valore simbolico della riapertura – dice il presidente dell’istituzione Roberto Grandi – e arriviamo preparati. Restare operativi dal lunedì al venerdì in una città priva di turisti ci ha costretti a pensare a una scacchiera di orari per garantire l’accessibilità ad almeno uno o più musei durante la giornata. Non ci resta che verificare il tipo di presenze e, nel caso, rimodulare il tutto. Il Dcpm chiede uno sforzo di partecipazione ai residenti". La chiusura nel weekend è duro colpo: i dati municipali dello scorso autunno (dal 28 settembre al 4 novembre) dicono che la media settimanale dei visitatori nei civici si è attestata attorno alle duemila presenze e che di queste il 70% era proprio nel fine settimana. "E’ un aspetto molto penalizzante – ribadisce il presidente –. La motivazione è quella di evitare assembramenti sui mezzi pubblici". Con tutte le avvertenze del caso (prenotazione on line, controllo della temperatura all’ingresso, sanificazioni) aprono dunque le collezioni permanenti e le mostre. In un caso si tratterà di un’inaugurazione: al Davia Bargellini di Strada Maggiore l’esposizione Le plaisir de vivre è già pronta a offrire preziose testimonianze settecentesche del Palazzo veneziano Mocenigo. Poi ci sono gli appuntamenti interrotti. In alcune sale di MAMbo si potranno rivedere i ritratti adolescenziali di Liminal, mentre nella Project Room sarà alla ribalta la ritualità scaramantica di Castagne matte. Nella sala delle Ciminiere resteranno fino al 15 febbraio i giovani artisti dell’Ex Forno del Pane in attesa della personale di Aldo Giannotti. Le sculture di Piergiorgio Colombara torneranno protagoniste al Medievale, le foto di Alberto di Giorgio Martini alle Collezioni di Palazzo d’Accursio, le immagini di un secolo delle Officine Minganti al Patrimonio Industriale. Riapre anche al Risorgimento l’omaggio a Leopoldo Serra, il bersagliere bolognese che entrò per primo a Porta Pia. Continuerà nel frattempo l’attività didattica on line e in presenza nelle scuole, dove possibile. Confermato anche il calendario di attività digitali. "In questi mesi – insiste Grandi – non si sono fermati la cura del patrimonio, gli interventi di riqualificazione degli spazi, il riallestimento delle collezioni". Di certo il lockdown ha inciso sui bilanci. La perdita derivante dal mancato incasso dei biglietti, affitto sale, merchandising si aggirerebbe attorno ai 900mila euro.

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