Petizione online per riabilitare Beppe Signori

Anche il primario Lima e il notaio Vico tra i quasi duemila firmatari. "Beppe ci ha fatto sognare, ora restituitegli il suo posto nella storia del calcio"

L’ex capitano rossoblù Beppe Signori, nel 2012, fu radiato dalla giustizia sportiva

L’ex capitano rossoblù Beppe Signori, nel 2012, fu radiato dalla giustizia sportiva

Bologna, 7 aprile 2021 - Una petizione on-line per restituire a Beppe Signori dieci anni da esiliato forzato del pallone. Con in calce le firme di nomi illustri della città, quali quelli dei luminari del Sant’Orsola Mario Lima, Gilberto Poggioli e Mario Taffurelli, e del notaio Carlo Vico. Tutti accomunati dalla passione per il Bologna e dall’amicizia con Beppegol. "Perché se il Signori calciatore è stato un grande – dice il direttore della chirugia pediatrica del Sant’Orsola Mario Lima – i fatti hanno dimostrato che il Signori uomo lo è dieci volte di più". "Doveroso che oggi venga riabilitato", gli fa eco Gilberto Poggioli, direttore della chirurgia generale dello stesso Sant’Orsola, "malato di Bologna" (come si definisce lui) e tra i primi firmatari dell’iniziativa.  

A volte basta una firma digitale per scatenare un’onda. Ma se le firme in poco più di due giorni sfiorano già quota 2.000 allora si può sperare che in tempi brevi l’onda arrivi a lambire anche il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, l’unico che, concedendo la grazia, potrebbe restituire il maltolto all’ex capitano rossoblù, che nel 2012 fu radiato dalla giustizia sportiva per un presunto illecito legato a un giro internazionale di scommesse: un teorema che però negli ultimi mesi è crollato come un castello di carta a suon di assoluzioni, con formula piena, da parte della giustizia ordinaria.  

Da qui la lettera/petizione, pubblicata sul sito www.change.org nella notte tra Pasqua e Pasquetta. "Quel primo giugno 2011 insieme a lui hanno arrestato anche tutti noi e ci hanno schizzato addosso lo stesso fango", si legge nel testo. Laddove l’allusione è alle due settimane di arresti domiciliari che dovette subire l’ex capitano rossoblù, colpito dagli strali della Procura di Cremona. "Signori ci ha fatto palpitare e sognare – recita la lettera –. Poi un giorno ce l’hanno portato via e ci hanno detto che non era quel mito che avevamo fatto entrare nel nostro cuore. Sono passati dieci lunghi anni, che hanno danneggiato anche i nostri ricordi e un bel giorno leggiamo sui media che ben due tribunali della repubblica hanno sancito che i fatti di cui era stato accusato non sono mai accaduti e che erano solo illazioni. Ora ci aspettiamo che anche la giustizia sportiva faccia la sua parte e lo riabiliti al più presto, restituendo a lui il posto che gli spetta nella storia del calcio italiano (e non solo) e a noi la bellezza dei nostri ricordi e dei nostri sogni".  

La lampadina delle petizione si è accesa nella testa del professor Lima, amico di Signori dai tempi in cui Beppegol, più vent’anni fa, da capitano del Bologna inaugurò il sodalizio tra il club rossoblù e il Gozzadini. Il resto lo ha fatto Maurizio Benincasa, infermiere del Sant’Orsola col Bologna nel cuore che materialmente ha fatto pubblicare la lettera sulla piattaforma change.org. "Ho chiesto a Cazzola, Menarini e Guaraldi, in quanto ex presidenti del Bologna la disponibilità a sostenere la nostra iniziativa", dice Lima. "Il mio primo ricordo di Signori è un 3-0 alla Juve, uno dei giorni più belli della mia vita", dice Poggioli, collega di sala operatoria, nonché di fede rossoblù, del chirurgo senologo Mario Taffurelli. "Beppe ci ha dato tanto e adesso merita di avere la possibilità di tornare nel mondo del calcio, a cui può ancora dare tanto", conclude il notaio Vico.  

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