
Spuntano altre voci di spesa oltre alla penale per la nuova scuola mancata. L’azzurro Stanzani: "Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti".
I costi per il dietrofront del Comune sulle scuole Besta raddoppiano. Non c’è, infatti, solo la penale di quasi un milione di euro per aver rescisso il contratto all’impresa a seguito della marcia indietro per le tante proteste sul progetto della nuova scuola. Ma, da quanto risulta da diversi accessi agli atti dell’azzurro Nicola Stanzani, la lista delle spese è ben più corposa, tant’è che si supera la cifra di 2 milioni. Si tratta di 564mila euro per la progettazione delle nuove scuole; 127mila per il servizio di verifica, 1.285 euro per spese Anac; 5mila d’incentivo per le funzioni tecniche; quasi 40mila euro per i lavori già effettuati dall’impresa, oltre 4mila euro per lo studio di impatto acustico e 324mila per gli interessi di mutuo. Insomma, un’operazione, quella decisa dal sindaco Matteo Lepore, dopo mesi di scontri con i No-Besta che avevano occupato il parco Don Bosco, che ha un impatto importante. Anche perché le nuove scuole al San Donato rientravano nel mutuo di 17.350.000 euro con la Banca europea per gli investimenti (Bei) all’interno di un progetto comunitario per contrastare i cambiamenti climatici, grazie al quale la giunta intendeva anche inserire il progetto della nuova scuola, destinato a prendersi la fetta più grossa, cioè 14,6 milioni di euro. Ma, alla fine, non si è fatto nulla. Da qui, Stanzani, capogruppo di Forza Italia, come già fatto in precedenza anche da Fratelli d’Italia, annuncia che farà un esposto alla Corte dei Conti per presunto danno erariale.
"Non è stata un’operazione indolore il dietrofront sulle scuole Besta da parte del Comune. A quanto risulta dai dati che abbiamo ottenuto con accessi agli atti dalla stessa amministrazione – insiste l’azzurro – ci è costata oltre 2 milioni di euro (sperando non manchi altro all’appello). Soldi pubblici, in parte provenienti dal Pnrr, in parte dalla Banca europea degli Investimenti e in parte dalle casse comunali, buttati al vento".
Per Stanzani si tratta di una scelta politica "fatta dal sindaco per il timore di perdere consensi importanti nel proprio bacino elettorale e figlia di un’incapacità di dialogo con la cittadinanza. Insomma, un segnale preoccupante visto che questa giunta mentre taglia servizi e aumenta tariffe, spreca risorse preziose". Talmente preziose – quantifica il consigliere di opposizione – "che sarebbero servite per pagare il centro estivo a 7mila bambini".
Rosalba Carbutti