Bologna, bici contromano. Qui è già un'abitudine

Il nostro test in alcune vie del centro. Tanti i ciclisti sotto i portici

Un ciclista in via Mascarella

Un ciclista in via Mascarella

Bologna, 14 febbraio 2019 - Chi in contromano, chi sotto il portico, chi (in pochi casi) passa con il rosso. Per rendersi conto dei comportamenti di molti ciclisti, basta appostarsi per un’ora all’angolo di qualche via del centro. Abbiamo fatto un test per inquadrare con facilità le abitudini dei bolognesi sulle due ruote, mentre è in discussione il nuovo Codice della strada che prevede anche la possibilità per i ciclisti di circolare contromano in strade urbane in cui vige un limite di velocità inferiore ai 30 chilometri orari. Vediamo, nel frattempo, cosa succede in centro.

All’incrocio tra le vie Irnerio e Mascarella, nell’arco di un’ora si vedono più di 10 biciclette circolare in senso vietato. C’è chi utilizza l’intera via che collega la porta a via delle Belle Arti come un doppio senso di circolazione: chi deve raggiungere il centro, superata via Irnerio continua dritto come se nulla fosse, complice lo scarso traffico di via Mascarella. Chi procede in direzione periferia, invece, compie la stessa operazione nell’altro senso, procedendo in contromano fino ai viali. «Colpa del labirinto di vie che da questa zona conduce alle Due Torri o a piazza Maggiore», sottolinea qualcuno, indicando come spesso sia più comodo percorrere 30 o 50 metri in contromano piuttosto che perdere due minuti in più per immettersi in una via con il corretto senso di marcia.

Lo stesso ragionamento viene fatto anche in via Marsala, dove lo spazio è ancora più ristretto – anche se il portico è presente solo da un lato. Discorso simile, poi, anche per quanto riguarda il divieto di circolazione sotto i portici: se la norma prevede di scendere e camminare a piedi trainando a mano la bici, i furbetti che utilizzano i portici come una sorta di corsia preferenziale sono tantissimi. Chi rispetta le regole è quasi una mosca bianca: solo una persona in un’ora. Sui semafori, invece, prevale il rispetto delle regole: appena un utente, sempre durante un’ora, è passato con il rosso.

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