Bici contromano Bologna. "Il doppio senso è sicuro"

Larghetti (Salvaciclisti). "Riforma ok, il Comune pressi il Governo". Ecco la lista delle vie dove già vige, dove è tollerato e dove sarà legge

Bici contromano

Bici contromano

Bologna, 15 febbraio 2019 - "In centro dobbiamo e possiamo convivere. Faccio un esempio: a Bruxelles, dove il 95% delle strade del centro storico ha il doppio senso ciclabile, il 5% degli incidenti avvenuti in bicicletta è accaduto in quelle strade. Arrivando a Bologna, tante persone continuano a utilizzare le strade in bici a doppio senso e non mi pare che i pronto soccorso siano pieni, se fosse pericoloso avremmo un’ecatombe. Guardarsi in faccia, tra ciclista e automobilista, serve e aumenta la sicurezza".

Simona Larghetti, presidente di Salvaciclisti Bologna, ci tiene a rimettere la chiesa al centro del villaggio sulla mobilità a ruote e non propone una ricetta per polemizzare, ma argomenta con l’esperienza e con i dati. Il test del Carlino di ieri sulle abitudini di chi utilizza la bicicletta in centro storico ha evidenziato, di nuovo, una liturgia nota: nelle strade del centro si va ‘contromano’. La Larghetti capisce «la pancia» dell’osservatore esterno, ma ci tiene a ribaltare il punto di vista. «Le persone di fronte ai cambiamenti si spaventano, è l’animo umano – sottolinea –, ma vorrei spiegare che il senso unico ‘eccetto bici’ di cui si sta discutendo in Parlamento riguarda solo le ‘zone 30’: se con la macchina faccio i 25 chilometri orari dov’è il problema? Non si pone, lo dicono 20 anni di strade in doppio senso ciclabile a Bruxelles e 11 anni a Reggio Emilia. Lì, come in Belgio con il doppio senso (espressione praticamente sinonimica del senso unico ‘eccetto bici’) si sono ridotti gli incidenti». Quindi, quando le persone devono andare in bici da un punto a un altro, «se questo tragitto lo si può compiere senza pericolo per sé e per gli altri non ce lo dice la nostra impressione di pericolo, ma ce lo dicono degli studi sugli incidenti».

A Bologna esistono già due sensi unici ‘eccetto bici’ ufficial: via Petroni e via del Pratello. Ufficiosi, perché mancanti di segnaletica verticale, sono Moline e Falegnami. Poi ancora il doppio senso ciclabile – assente nel codice della strada, finora – c’è in Riva Reno, Lame, Zamboni. «Si tratta di decisioni coraggiose dei sindaci, per questo come Salvaciclisti speriamo (l’associazione sarà ascoltata in commissione alla Camera tra due settimane) che si chieda al Governo di approvare la norma. A Bologna – continua la Larghetti – servirebbe anche in via Guerrazzi e via Galliera. Ci vuole oggettività nel giudicare una norma come quella in discussione adesso in Parlamento – conclude – : come si fa a dire che è un modo per far fare ai ciclisti quello che vogliono? Anzi, è la promozione della legalità».

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