Bologna, sotto i portici e contromano. Ma nessuno ferma la bici pirata

Una nostra cronista ha percorso il centro in lungo e in largo. Nessuna traccia dei vigili

La cronista del Carlino e il test della bici sotto ai portici

BICI SOTTO IL PORTICO.

Bologna, 3 novembre 2017 - Multe e controlli a tappeto per le strade di Bologna. Questo è quello che il Comune aveva annunciato, nei giorni scorsi, per i ciclisti che infrangono il codice della strada. Abbiamo, dunque, voluto verificare sul campo, dalle 14 alle 15 di ieri , in orario di pieno traffico, la presenza di controlli per gli indisciplinati su due ruote. Inforcata la bicicletta, partiamo percorrendo via Nosadella contromano, per poi pedalare verso le strade del centro storico fino a raggiungere piazza Cavour dove ben più di un ciclista, incurante dell’incrocio già congestionato, transita senza rispettare il rosso e invadendo, contromano, via Farini.

Non c’è nessun agente della polizia municipale pronto ad allungare la paletta, nonostante i non pochi problemi alla viabilità. Non soddisfatti, e curiosi di testare gli eventuali controlli su altre strade del centro, ci spingiamo in via Castiglione, terreno ideale dove poter godere, sempre su due ruote, della comodità dei portici bolognesi. Sono subito evidenti lo sconforto e il malumore dei pedoni, schivati a fatica dalla nostra bici pirata. Eppure, ancora, neanche l’ombra di un posto di controllo, né tantomeno di una multa.

Via Santo Stefano fino al Baraccano, Strada Maggiore, piazza IV Novembre, via Urbana e via Tagliapietre sono, poi, solo alcune delle strade che percorriamo, in parte contromano e in parte sotto il portico. Uno slalom tra i pedoni che suscita, inevitabilmente, l’ira di un’anziana signora, la quale, uscendo di casa, rischia di essere travolta dalla ‘ciclista reporter’. “Per fortuna che non si potrebbe girare in bici sotto i portici”, è l’unica ammonizione impartita da qualche pedone perplesso.

Le strade del percorso vengono battute in orario di punta, con marciapiedi e portici affollati di persone che sbrigano commissioni, si godono le ultime ore di sole o tornano in ufficio dopo la pausa pranzo. Nonostante ciò, non incappiamo in alcun controllo sul lungo itinerario pedalato. Inevitabilmente, costeggiamo anche innumerevoli dehors e tavolini all’aperto, senza che nessuno faccia caso al nostro passaggio. Una sanzione o, perlomeno, un bonario ammonimento era quello che ci saremmo aspettati, visti i serrati controlli ‘minacciati’ dal Comune. Eppure noi, commettendo le tanto criticate infrazioni in pieno centro storico, abbiamo toccato con mano una realtà ben diversa, che lascia ancora piena libertà ai ciclisti indisciplinati.

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