Bologna, boom di biciclette dopo la quarantena da Coronavirus

Traffico a pedali aumentato del 15-20% sulle ciclabili, in crescita anche le vendite delle due ruote: file davanti ai negozi per comprarle

C’è molta richiesta del nuovo, ma è cresciuto il fenomeno delle riparazioni

C’è molta richiesta del nuovo, ma è cresciuto il fenomeno delle riparazioni

Bologna, 29 maggio 2020 - È boom di vendite delle biciclette. Elettriche, mountain bike, city bike, da bambino, uomo, donna, non c’è differenza. "Abbiamo gente in fila fuori dal negozio già di prima mattina", affermano da Due Ruote. E anche i riparatori faticano a stare al passo con le richieste: da cantine e garage sono riemersi vecchi telai da rimettere in strada. Insomma, dopo i mesi di lockdown causa Covid, i bolognesi hanno (ri)scoperto il piacere di andare in bicicletta. Invogliati anche dagli incentivi promessi dal governo. E ancora restii a utilizzare l’autobus.

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Lo confermano anche i dati dei sensori che contano i passaggi lungo la tangenziale delle biciclette e sul ponte di Galleria. Si parla di un aumento di traffico a pedali del 15-20%. Ed è probabile che i numeri degli ultimi giorni siano ancora superiori.

"Sono dati importanti, in una città dove la quota di mobilità ciclabile era già piuttosto alta", commenta Claudio Mazzanti, assessore al traffico del Comune. Intanto, spuntano i cantieri per ampliare la rete di piste ciclabili esistenti. Fra città e provincia sono già programmati 126 chilometri di nuovi percorsi, che porteranno il totale a 275. «Il fenomeno è innegabile", afferma Simona Larghetti, presidente della Consulta della bicicletta. Che però si mantiene prudente: "L’incremento non mi sembra ancora solido: in tanti sono curiosi e si affacciano in strada, ma se questa diventerà una nuova abitudine dipenderà da molti fattori. Quello primario è la sicurezza".

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I conti, precisa la Larghetti, "li faremo davvero a settembre, quando tutte le attività riprenderanno a pieno regime. Speriamo che la promessa rete ciclabile di emergenza sarà realtà, rendendo più ciclabili e sicure molte arterie della città". Se questo innamoramento per la bici diventerà amore vero, facendo di Bologna una copia di Amsterdam, è presto per dirlo. Certo, in tutto il mondo è il momento delle due ruote a pedali. Tanto che c’è chi prevede possano presto diventare un "bene di prima necessità". Un vademecum dell’Organizzazione mondiale della sanità, nelle linee guida per la Fase 2, sottolinea che gli spostamenti da preferire sono quelli in bici e a piedi. La boccata di ossigeno al comparto bici si deve anche agli incentivi annunciati dal governo. Il bonus bici copre il 60% del costo del mezzo – per tutti i tipi di biciclette, ma anche per monopattini, hoverboard e segway – ma non può superare i 500 euro.

Per molti, però, il meccanismo degli incentivi è farraginoso e poco chiaro. "Il cosiddetto ecobonus ha senz’altro acceso i riflettori sulla bicicletta, ma ora la partita è legata al decreto attuativo, che non è ancora uscito", afferma Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom. Su questo punto, l’Ascom condivide "le perplessità e le preoccupazioni" di molti commercianti. "Ci aspettiamo un meccanismo semplice e rapido, ma temiamo che non sarà così", ammette Tonelli. In attesa del portale che dia accesso al buono (o al rimborso per chi ha già effettuato l’acquisto), si teme anche che il plafond di 120 milioni stanziato dal Ministero dell’Ambiente sia largamente insufficiente.

In altre parole, molti cittadini che fanno affidamento sugli incentivi potrebbero in realtà rimanere delusi. E qualche problema potrebbe sorgere in caso in cui si arrivi allo sconto diretto da parte del rivenditore, che di fatto dovrebbe anticipare il bonus, per poi vedersi rimborsato dal governo. "In che modi e in che tempi? Molti diranno no", chiede Tonelli. "Il tema è delicato. Si rischia un effetto boomerang, tipico di quando si creano aspettative senza poi riuscire a soddisfarle".  

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