PAOLO ROSATO
Cronaca

Bignami e i tempi del Passante: "L’opera si fa, ora Autostrade trovi le coperture"

Il viceministro ai Trasporti: "Non sarà scalzato dalla Gronda, non c’è nessun tipo di opposizione politica" Il nodo del piano finanziario. "Deve essere Aspi a garantire i 12 miliardi di euro in più, i costi sono impennati"

Uno dei rendering rilasciati da Autostrade, in questi anni, per mostrare come sarà in futuro Bologna con il Passante

Uno dei rendering rilasciati da Autostrade, in questi anni, per mostrare come sarà in futuro Bologna con il Passante

Bologna, 22 marzo 2024 – Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, c’è stato un botta e risposta tra Comune, Regione e Autostrade sui costi del Passante e anche sullo ‘stallo’ del progetto definitivo. Qual è la posizione del Mit?

"Il Passante rientra tra le opere ritenute di priorità assoluta da parte di Aspi e del governo, di maggiore rilevanza assieme alla Gronda di Genova. Tuttavia con l’esplosione dei costi delle materie prime e di tutti gli oneri di gestione dei cantieri, hanno un peso significativo sui bilanci di intervento della società. Da lì, il fatto di non averle realizzate prima, comporta l’esigenza di trovare un equilibrio economico-finanziario sulle operazioni".

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C’è quindi un’allerta coperture sul Passante? Il costo è quasi raddoppia to, il Comune parla di 3,5 miliardi di euro.

"Vedo molta confusione. E’ un sistema concessorio, non un appalto. Quindi evocare finanziamenti diretti significa non conoscere le norme sugli aiuti di Stato che disciplinano il diritto comunitario. C’è invece l’esigenza di un equilibrio finanziario in cui Aspi deve indicare con quali risorse può realizzare gli interventi. Se noi abbiamo, come sentiamo in giro, un Pef che da 18 miliardi e diventato di 30, dobbiamo trovare le coperture. Che non possono essere trovate con i soldi dello Stato".

E quindi che si fa?

"In assenza di ulteriori indicazioni significherebbe scaricarli in tariffa, cosa che evidentemente non è plausibile. A meno che qualcuno, in Regione o nel Pd, voglia aumentare le tariffe dei pedaggi".

Ma allora rischia davvero il Passante? C’è il rischio che l’opera venga eliminata dal Pef perché costa troppo, e che venga data la precedenza alla Gronda?

"Non credo che questo avvenga. Se poi mi chiedete se il Passante è positivo, dico di no, ho sempre preferito l’opzione a Sud. Se si potesse trovare uno spazio per riaprire la discussione, sarei il primo a perorarla. Ma questa, purtroppo, non è oggi un’ipotesi sul tavolo".

Sul tavolo ci sono anche le accuse che ci possa essere una manovra politica dietro, con Roma che boicotterebbe le opere emiliano-romagnole per avvantaggiarne altre.

"Non vedo quali altre. C’è sempre questo tono polemico che mira ad alzare sempre una conflittualità, per accontentare le frange di estrema sinistra in maggioranza che non accettano il dialogo. Se fosse uno sgambetto, allora per 30 anni se lo sarebbe fatto anche chi governa la Regione, e per 12 anni chi stava al ministero. Questo governo c’è da un anno e mezzo e ha dato delle accelerazioni significative su tutto il quadro infrastrutturale. Abbiamo anche snellito le procedure autorizzative, togliendo l’estate scorsa il collo di bottiglia che veniva creato dal passaggio obbligatorio al Consiglio superiore dei lavori pubblici. Rina Check infatti ha già validato il progetto. Questo clima di conflitto però, ripeto, non giova alle istituzioni".

Il ministero quindi prende l’impegno di farlo, il Passante.

"Deve farlo Autostrade. Il ministero si prende l’impegno di inserirlo e indicarlo ad Aspi tra le opere da realizzare".

Quindi quanto ci sarebbe, ancora, da aspettare?

"Non si sa, dipende dall’equilibrio economico-finanziario. Dovrà anche essere Aspi a prendersi l’impegno a trovare le poste aggiuntive pari a 12 miliardi di euro, almeno secondo quanto si sente in giro, che sono significative riguardo a un Pef che partiva da 18 miliardi di euro".