Bignami: "Un parco energetico con fondi Pnrr"

La proposta del deputato FdI al sindaco Lepore: "Realizziamo impianti fotovoltaici su aree dismesse ed edifici di proprietà comunale"

Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia

Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia

di Luca Orsi

Fare di Bologna "la capitale delle energie rinnovabili". Ripensando e ridestinando l’utilizzo di parte dei fondi del Pnrr, "che va rinegoziato". È la sfida green che Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, proporrà al sindaco Matteo Lepore lunedì, all’incontro con i parlamentari bolognesi che avrà come tema anche i costi dell’energia e le ricadute su famiglie e imprese.

Bignami, come si passa dalla teoria di ‘Bologna capitale delle rinnovabili’ ai fatti?

"Propongo di realizzare sul nostro territorio delle infrastrutture energetiche".

Tradotto...?

"Creare un parco energetico utilizzando il fotovoltaico. L’obiettivo è arrivare ad autoprodurre una quota del fabbisogno energetico della città e diversificare il costo energetico".

Dove potrebbe realizzarsi questo progetto?

"Il Comune ha molte aree, anche vaste, di proprietà. Dove non sono previsti progetti, o ce ne sono, ma fermi da decenni".

Per esempio?

"Penso ai Prati di Caprara, o ad alcune ex aree militari. In ogni caso va fatta un’attenta ricognizione. C’è poi il vasto patrimonio edilizio comunale. Anche qui si può verificare dove sia possibile realizzare impianti fotovoltaici".

Con quali risorse si potrebbe realizzare questo progetto?

"Con una quota dei fondi del Pnrr previsti per la nostra città. E con risorse proprie e la partecipazione della comunità".

I fondi del Pnrr sono già indirizzati su progetti definiti.

"Definiti quando le priorità erano altre. Oggi credo sia necessario rivedere quelle priorità. Rinegoziando il Pnrr. Utilizzando il debito che genera come debito ‘buono’. Lo hanno detto Bonomi, leader di Confindustria, il presidente del Veneto Zaia, il direttore dell’Ascom Tonelli".

Quali priorità andrebbero riviste, a Bologna?

"Penso al progetto del Polo della memoria democratica, cui il Pnrr destina 30 milioni. Se non avessimo altre esigenze, potrei comprendere, non condividere, un investimento di questo tipo. Ma oggi le priorità sono altre, anche per un Comune".

Si riferisce al caro energia?

"L’aumento dei costi energetici è un enorme problema anche per gli enti locali, le scuole, gli ospedali, le migliaia di alloggi, edifici e uffici pubblici... Solo l’anno scorso, l’aumento dei costi dell’energia è costato al Comune 15 milioni in più".

Quanta energia potrebbe fornire un parco fotovoltaico?

"Abbiamo tecnici che stanno lavorando per calcolarlo. Sappiamo bene che il fotovoltaico non è una panacea, e che non è pensabile arrivare all’autosufficienza energetica. Ma anche solo una quota di sostituzione nel mix energetico avrebbe vantaggi economici, oltre che ambientali. E, se generi energia, la puoi cedere anche a vantaggio della comunità".

Quali i vantaggi economici?

"Se si va avanti così, in quattro anni il Comune spenderà 60 milioni in più solo per l’energia. Creiamo le condizioni per pagare meno in futuro, per generare risparmio. È un progetto ambizioso? Ambiziosissimo. Ci vorranno anni? Forse di più. Ma la questione energetica è la sfida del futuro. Un futuro che è già oggi".

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