Bimbo di 17 mesi non riusciva a mangiare, operato d’urgenza

Una cisti sotto la lingua, cresciuta in pochi giorni, provocava grosso dolore. Il bambino rischiava una grave infezione

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Michelangelo, 17 mesi, non riusciva più a mangiare, aveva dolore, piangeva, ma la mamma si è accorta subito che c’era qualcosa sotto la sua lingua ed ha chiesto aiuto ai neonatologi del Maggiore che hanno deciso di vederlo immediatamente, poi di operarlo con altrettanta celerità.

"Michelangelo è nato al Maggiore dove continua a essere seguito avendo la sindrome di Down – racconta la madre, Mariangela Malerba, 40 anni, insegnante –. Mi sono accorta che non riusciva a mangiare bene, prende ancora il latte al seno ma è svezzato, quindi mangia. Ma faceva molta fatica nella masticazione, piangeva. Ed ho visto subito che sotto la lingua c’era una sorta di cisti ho fatto una foto e l’ho inviata in ospedale. Qualsiasi dubbio io abbia – afferma – mi confronto con la dottoressa Alessandra Vancini della Neonatologia e mi sento sicura. Mi hanno detto di andare a fare una visita di controllo che abbiamo effettuato venerdì scorso e si sono resi conto che questa cisti era da togliere subito e l’intervento andava eseguito in anestesia. Mercoledì mattina Michelangelo è entrato in sala operatoria".

L’intervento è andato benissimo, come sottolinea la mamma: "Si è svegliato subito, ma quello che mi ha colpita molto è stata la grande attenzione con la quale è stato gestito il tutto: il bimbo è stato messo a suo agio con piccoli giochi e c’è, come sempre, una grande disponibilità a seguirlo. Sta completando la terapia antibiotica e domani ci dimettono (ieri, per chi legge)".

Anna Maria Baietti, primario dell’Unità operativa complessa di Chirurgia del volto dell’Ausl ha effettuato l’intervento.

"Sono molto contenta perché stiamo dimettendo il bambino – raccontava ieri –. Abbiamo deciso di operarlo d’urgenza perché aveva una cisti di ritenzione, una cosiddetta ’ranula’ che può creare molti problemi, compreso quello di provocare gravi infezioni. Sono casi in cui la situazione può precipitare nel giro di pochi giorni, per questo abbiamo voluto agire al massimo della velocità, anche perché non riusciva più ad alimentarsi. Naturalmente fondamentale è stato il supporto della Pediatria, degli anestesisti e di tutto il team che lo segue fin dalla sua nascita. Il bimbo ha reagito in modo spettacolare. Siamo veramente felici".

Monica Raschi

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