GIANLUCA SEPE
Cronaca

Binotto, l’emozione dell’ex: "Una notte bellissima"

Il centrocampista fra i tifosi: "Un risultato concreto dopo anni di lavoro. È frutto del rapporto unico che si è creato fra squadra, società e città".

Jonatan Binotto ha vestito la maglia rossoblù come centrocampista

Jonatan Binotto ha vestito la maglia rossoblù come centrocampista

Binotto, Tarozzi, Anaclerio, Troise, Colomba, Della Rocca. Può sembrare la formazione di un Bologna che fu, in realtà è parte della folta rappresentanza di ex rossoblù che non hanno voluto perdersi la storica notte dell’Olimpico. Tra di loro è stato proprio Jonatan Binotto a raccontare le emozioni vissute con alcuni ex compagni durante il match contro il Milan.

Che effetto le ha fatto essere all’Olimpico?

"È stato bellissimo. C’era grande entusiasmo, con 30mila bolognesi. Si sentivano soltanto i loro cori, hanno accompagnato e supportato i ragazzi di Italiano. Credo sia il risultato di un bellissimo rapporto che si è creato tra squadra, società e città. Finalmente dopo 10 anni di lavoro si è arrivati a un risultato concreto e bellissimo".

Come si vive una partita del genere da ex calciatore?

"In campo riesci a buttar fuori tutto quello che hai. In tribuna vivi l’incontro in un’altra maniera. Il tifoso è passionale. Io oltre che da tifoso l’ho osservata con gli occhi di un addetto ai lavori. In questi casi si nota qualcosa in più, da poter studiare. Anche se al gol e al triplice fischio si esulta come tutti".

E quindi cos’ha notato del lavoro di Italiano?

"Era un’altra squadra rispetto al Meazza, aveva dato riposo ad alcuni giocatori Poi ha preparato la partita come fa sempre, in maniera maniacale. Poi si tratta sempre di una finale, per quanto tu la possa preparare, ogni giocatore mette del suo".

All’inizio non è stato facile.

"All’inizio non esprimeva un calcio bello, serviva pazienza. Italiano andava fatto lavorare, il suo gioco è basato sull’aggressione, sulla seconda palla. Pian piano sono arrivati i risultati. Questa è una società di alto profilo".

Saputo ha trovato la ricetta?

"Il Bologna sta lavorando bene, lo dico da tempo. Oggi se dovessi scegliere se andare all’Atalanta o al Bologna, verrei a Bologna perché vedo un margine di miglioramento più alto. Se fossi un giocatore o un tecnico non ci penserei due volte".

Chi sono i simboli di questa vittoria?

"Ndoye ha fatto un’annata pazzesca, la più bella. Per essere perfetto, dovrebbe avere qualche gol in più nei piedi. Ma anche Skorupski ha fatto una grande annata. Orsolini si è riconfermato, Ferguson è rientrato alla grande. Forse quello che manca è un bomber vero, un attaccante con tanti gol".

Ha sfiorato la finale di Coppa Italia ma ha giocato tanto in Europa, nota similitudini tra questo e il suo Bologna?

"Sì. Il vivere in simbiosi con la città. Eravamo un gruppo solido ma che condivideva tanto con la gente. Riuscivamo a trasmettere questo entusiasmo. Il pubblico è sempre vicino. Saputo poi è un po’ come Gazzoni, brave persone che trasmettono positività. Un tifoso mi ha detto che il Bologna è qui per merito di tutti, anche di noi ex. Questa società può arrivare lontano".