Bologna, Bio On news: via i sigilli dai beni di Astorri e Cicognani

Castel San Pietro, il crack dell'azienda di bioplastiche. Accolte le richieste dei legali: il sequestro riguardava reato prescritto

Marco Astorri, e presidente della società di bioplastiche

Marco Astorri, e presidente della società di bioplastiche

Bologna, 7 ottobre 2022 -  Accolta la richiesta di dissequestro dei beni di Marco Astorri e Guido Cicognani, rispettivamente 'ex' presidente e vicepresidente di Bio-On, l'azienda di bioplastiche con sede a Castel San Pietro, finita nella bufera giudiziaria nel 2019 e poi fallita. la decisione è stata presa dal Gup del Tribunale di Bologna, Maria Cristina Sarli.

Il sequestro preventivo era stato disposto d'urgenza dalla Procura il 23 ottobre 2019, un sequestro diretto del profitto dei reati di manipolazione del mercato e di false comunicazioni sociali (reato quest'ultimo poi modificato in bancarotta impropria da reato societario), "quantificato in 36.275.538 euro (poi ridotti a 30.949.027 euro)". Tuttavia, secondo la ricostruzione dell'accusa, fatta propria dal giudice che ha convalidato il sequestro e dalla Cassazione, il sequestro ha avuto ad oggetto il profitto del reato di manipolazione del mercato avvenuta tra il 2015 e il 2017, mentre non emerge che il profitto sottoposto a sequestro sia derivato dal reato di false comunicazioni sociali. Per questo motivo, secondo il giudice, la sentenza di non luogo a procedere per prescrizione per quanto riguarda la manipolazione del mercato - relativa alla negoziazione, tra il 2015 e il 2017, di strumenti finanziari il cui valore era stato falsato per effetto di comunicati ritenuti non veritieri - comporta l'accoglimento della richiesta di dissequestro. Infine, Sarli ha rigettato la richiesta di conversione del sequestro preventivo in sequestro conservativo, avanzata dalla Procura e dalle parti civili. Il processo comincerà il 18 novembre e oltre ad Astorri e Cicognani sono imputate altre 7 persone, mentre il revisore dei conti di 'Ernst&Young', Alberto Rosa, ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi.

"Anche a nome di Marco Astorri - ha detto il suo avvocato, Tommaso Guerini - esprimo grande soddisfazione per un provvedimento tanto atteso quanto giusto ed equilibrato. Troppo spesso, quando si ha a che fare con un sequestro preventivo si tende a dimenticare che si tratta di misure eccezionalmente severe, che travolgono e sconvolgono la vita di un presunto innocente e della sua famiglia, oltre a ledere profondamente il diritto di difesa. Quanto avvenuto oggi è invece un primo, ma fondamentale passo verso l'accertamento di una verità che proclamiamo da tre anni e che ci aspettiamo emerga con forza dal processo: Bio-on non era un castello di carte e quanto avvenuto a luglio del 2019 non è responsabilità di Marco Astorri, né degli altri imputati", ha concluso il legale di Astorri. 

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