Bologna, 4 dicembre 2024 – Erano pronti a mettere a segno attentati anche contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un economista del World Economic Forum.
Per questo stamattina all’alba, la Dda – Direzione distrettuale antimafia – ha messo a segno una maxi operazione coordinata dalla Procura di Bologna in mezzo Italia per smantellare una pericolosa rete neonazista denominata ‘Werwolf Division’. Dodici persone sono state arrestate (cinque solo a Bologna) e sono state eseguite 25 perquisizioni domiciliari in diverse città (foto).
I membri del gruppo sono accusati di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, oltre che di detenzione illegale di armi. Le indagini, durate diversi mesi, hanno permesso di documentare l'esistenza di un'organizzazione strutturata, con un chiaro riferimento ideologico al nazismo e alla supremazia bianca. Nel corso delle perquisizioni svolte oggi, infine, sono anche state sequestrate armi bianche e da fuoco (anche detenute legalmente) e katane, e sono stati anche trovati cimeli e busti nazisti e fascisti.
Identikit degli indagati
Sono in tutto 25 gli indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni e alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e di Napoli nel maggio del 2023, coinvolti nell'inchiesta su un'organizzazione suprematista e neonazista. Gli arresti e le perquisizioni perquisizioni coinvolgono le città di Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza". L'organizzazione, si legge in una nota diffusa dalla Questura bolognese, era attiva "anche in rete sulla piattaforma Telegram 'Werwolf Division'". I 25 indagati sono accusati di "avere, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all'associazione 'Werwolf division', successivamente rinominata 'Divisione Nuova alba'", che "seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell'accelerazionismo, e basandosi anche sulla negazione e sull'apologia della Shoah, mirava a sovvertire l'attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla 'razza ariana', anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni". I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di "una complessa attività investigativa svolta negli ultimi due anni.
Preparavano attentati
Gli arresti sono legati alla adesione di ‘Werewolf division’ a quella che viene definita dagli inquirenti, in una nota, una "vera e propria 'cellula organizzata', già in fase operativa e in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti 'lone wolves' (lupi solitari, ndr ) sia suprematisti che jihadisti". Nel mirino – secondo alcune conversazioni agli atti – anche la premier Giorgia Meloni e un economista del World Economic Forum.
E tra le folli ambizioni della cellula neonazista smantellata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione c'era un attacco al Parlamento da compiere con una nuova alleanza da stringere. E' quanto si legge nell'ordinanza del tribunale di Bologna. "Allora tu sei d'accordo con me che sia ora di formare due eserciti, uno davanti alle guardie del Parlamento Italiano, uno alle spalle delle guardie stesse che lo prenderebbe di sorpresa poco dopo il primo attacco, e un terzo fronte che attacca frontalmente il Parlamento ed entra dentro, portando fuori i politici?", si legge ancora nello scambio di messaggi riportato nell'ordinanza. "Non ha senso attendere ancora", "Bisogna trovare armi e persone che sappiano usarle". "Allora tenete presente che avrete dei soldati pronti quando sarà che attaccheremo il palazzo del governo per togliere di mezzo le pedine dei Massone farli venire allo scoperto! Noi ci stiamo preparando alla battaglia, mentalmente e fisicamente, e aspettiamo solo di trovare delle armi da poter usare".
Sulla base delle attività investigative delle Digos è stato ricostruito che "il gruppo 'segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli... pronti ad agire', svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di 'Nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione' sia attraverso i gruppi Telegram 'Werwolf Division Discussioni' e 'Movimento Nuova Alba', strumentale anche alla formazione di 'guerrieri'- sia con incontri in 'real life', certificati dagli inquirenti, e volantinaggi svolti nel bolognese".
L'addestramento di tipo paramilitare che l'organizzazione intendeva attuare, affidato a una figura specifica del sodalizio indicata appunto come 'Istruttore', era già andato oltre la semplice fase progettuale.
‘Werwolf Division’: l’origine del nome
Il nome del gruppo smantellato oggi richiama la divisione nazista nata negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale e affidata alla guida del capo delle SS Heinrich Himmler per compiere atti di sabotaggio e di guerriglia contro gli Alleati. Il termine Werwolf significa in tedesco 'uomo lupo', 'lupo mannaro', 'licantropo' e il termine Wehrwolf, che è pronunciato nello stesso modo, significa 'armata del lupo' o 'difesa del lupo' e richiama una vecchia tradizione di lotta non convenzionale in Germania.
Un volantino allarmante
E’ risultato "particolarmente allarmante – si legge ancora nella nota della Questura di Bologna – un volantino diffuso sul territorio emiliano nel 2022, rinvenuto dalla Digos e definito dai militanti 'esplosivo'". In questo volantino, raffigurante "l'immagine di un uomo con la cosiddetta skullmask e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero", era riportata "una citazione dell'estremista di destra francese Dominique Venner, che recita: 'Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all'ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire...'", il tutto "a firma 'Werwolf Division', con il link al canale". Tutti questi elementi investigativi hanno, quindi, "portato all'adozione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bologna nei confronti di 12 degli indagati, in relazione alla loro adesione ad una vera e propria 'cellula organizzata', già in fase operativa, in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti 'lone wolves' sia suprematisti che jihadisti".