Bobo Maroni e Bologna I legami con le Due Torri: l’amico Marco Biagi e l’amore per la musica

Da ministro era stato tre volte al ‘Carlino’ al premio intitolato al giuslavorista. Con la sua band aveva suonato organo e sax al Porretta Soul Festival

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Roberto Maroni, scomparso ieri a 67 anni, era legato a Bologna per l’amicizia con Marco Biagi – il giuslavorista ucciso dalle nuove Brigate rosse nel 2002, in via Valdonica – che con lui aveva collaborato quando il leghista era ministro del Welfare e lo chiamò a Roma.

Ma con il nostro territorio c’era anche un legame artistico: Maroni, grande appassionato di musica jazz e blues, suonava l’organo Hammond e il,sax nella Distretto 51 & The Capric Horns, una band Rhythm & Blues.

E amava salire sul palco, quando possibile, al Porretta Soul festival, dove il gruppo dell’ex ministro dell’Interno esordì nel 1989, chiamato dal direttore artistico Graziano Uliani.

Nella nella veste di titolare del Viminale Maroni fu ospite per tre volte al Carlino, in occasione del ‘Premio Biagi’, istituito dal nostro giornale per ricordare il giuslavorista bolognese.

La prima volta nel 2009, non volle mancare per "onorare la memoria di un uomo che ha dato tanto e ha onorato l’Italia e di cui mi considero amico".

Maroni tornò poi al ‘Premio Biagi’ – cui concesse il patrocinio – anche l’anno dopo, e ancora nel 2011, premiando in prima persona alcuni dei vincitori. E, nel ricordo dell’amico, non voleva mancare anche alla cerimonia in piazzetta Marco Biagi.

L’assassinio di Biagi fu, per Maroni, una ferita mai rimarginata. Nel 2014, sentito dalla Procura di Bologna come persona informata sui fatti, definì "incomprensibile" la decisione di revocare la scorta al giuslavorista. "Viste le segnalazioni che c’erano state, a qualunque attento lettore di quelle informative, sarebbe venuto in mente il nome di Marco Biagi".

Da ministro del Welfare, ricordava sempre Maroni, "avevo chiesto (al Viminale, dove sedeva Claudio Scajola, ndr) il ripristino della scorta per Marco Biagi. E di estenderla anche a Bologna. Ci sono i documenti, è inutile negarlo".

A Porretta – dove per una breve periodo di tempo fu anche consigliere comunale, fino alle dimissioni a seguito della nomina a ministro – Maroni si esibì alle tastiere e al sax in alcune edizioni del Soul Festival.

L’ultima sua partecipazione fu nel 2006. Nel 2021 era stata annunciata la reunion della band, che sarebbe ritornata a Porretta a dieci anni dall’ultimo live in Appennino. Ma il Covid colpì alcuni elementi del gruppo e la serata saltò.

"Quando veniva a Porretta – ricorda Uliani –, Maroni non voleva parlare di politica. Voleva solo immergersi nella musica. Per lui questo festival era un momento di relax".

Luca Orsi

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