Bollettino Coronavirus Emilia Romagna oggi, i dati del 23 maggio

Tre province senza nuovi casi: sono Modena, Ferrara e Ravenna. Dieci decessi in più rispetto a ieri. Cassa integrazione, presentate 49mila domande

Coronavirus, camper per il triage in ospedale (FotoSchicchi)

Coronavirus, camper per il triage in ospedale (FotoSchicchi)

Bologna, 23 maggio 2020 - Tre province senza nuovi contagi: Modena, Ferrara e Ravenna. E non ci sono nuove positività anche nel circondario imolese. Comincia con questa buona notizia il bollettino di oggi sull'andamento dell'epidemia di Coronavirus in Emilia Romagna. I positivi in regione sono 43 in più rispetto a ieri (4.525 tamponi effettuati) e raggiungono complessivamente il numero di 27.513 dall'inizio della crisi. 

Sono 193 i nuovi guariti (18.896 totali) mentre continua il calo dei casi attivi: -160. I decessi, invece, sono 10 in più rispetto a ieri. 

Qui l'aggiornamento del 24 maggioCoronavirus, le ultime notizie dall'Italia

La mappa del contagio in Emilia Romagna

Questi i casi di positività, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.457 a Piacenza (2 in più rispetto a ieri), 3.456 a Parma (12 in più), 4.922 a Reggio Emilia (3 in più), 3.895  a Modena (nessun caso in più), 4.539 a Bologna (11 in più); 392 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 985 a Ferrara (nessun caso in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.867 (15 in più), di cui 1.018 a Ravenna (nessun caso in più), 941 a Forlì (+1), 774 a Cesena (2 in più), 2.134 a Rimini (12 in più).

I decessi del 23 maggio 2020 

Purtroppo, si registrano 10 nuovi decessi: 5 uomini e 5 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.047. I nuovi decessi riguardano 2 residenti nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese),  1 in quella di Forlì-Cesena (in territorio forlivese) e 1 a Rimini. Nessun decesso di residenti a Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna.

Gli altri numeri 

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.962, -127 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 84 (-5). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-28).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 18.896 (+193): 1.455 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 17451 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

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Attività sanitaria non urgente extra Covid, ultime notizie

L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha incontrato ieri  i sindacati della dirigenza medica, che hanno assicurato piena collaborazione al Piano della Regione Emilia-Romagna che prevede il riavvio dell’attività sanitaria non urgente, dopo il coronavirus, chiedendo allo stesso tempo di procedere con gradualità, tenendo conto delle priorità e delle urgenze delle prestazioni.

La gestione dell’emergenza ha fortemente provato i professionisti sanitari e, seppur nettamente migliorata - hanno sottolineato i Sindacati nel corso dell’incontro - la situazione legata al covid non è completamente risolta e richiede ancora l’impegno degli operatori sanitari: è dunque complesso, in questo momento, dedicarsi contemporaneamente anche alle altre attività sanitarie ordinarie.

I sindacati hanno però condiviso con l’assessore Donini la necessità da parte delle aziende sanitarie di definire le modalità organizzative per consentire la progressiva ripresa dell’attività sanitaria non urgente valorizzando anche l’apporto progettuale dei professionisti.

L’assessore Donini ha convenuto che al personale sanitario siano garantiti gli istituti contrattuali e la possibilità di fruire delle ferie estive. A tal fine la Regione Emilia-Romagna manterrà in servizio il personale assunto per l’emergenza covid per il maggior tempo possibile. 

Cassa integrazione in deroga, presentate 49mila domande in Emilia Romagna

Quasi 49mila domande di Cassa integrazione in deroga in Emilia-Romagna. Come annunciato dall’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, la Regione ha completato la procedura e consegnato all’Inps il 100% delle richieste arrivate. Richieste che riguardano complessivamente, da Piacenza a Rimini, 157.135 lavoratori, per un totale di oltre 36 milioni di ore.

I numeri sono riferiti alle domande previste dal Decreto 9 del 2 marzo 2020 (“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”) e dal Decreto 18 del 17 marzo 2020 (“Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”).

Resta aperta la possibilità, per chi non avesse usufruito di tutte e 13 le settimane, di chiedere le rimanenti alla Regione; per quelle previste nel Decreto Rilancio (5+4) la richiesta va mandata direttamente all’Inps.

A livello provinciale, è la città metropolitana di Bologna che vede la quota maggiore di domande di Cassa in deroga (12.519), considerando tutte quelle inviate. Seguono Modena (7566) e Reggio Emilia (5225). 

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