Bologna arancione scuro, parchi presi d’assalto fino all'ultimo. Merola: "Collaborate"

Ressa ai giardini e al Cavaioni. Oggi scatta l’arancione scuro, con una stretta ulteriore sullo sport agonistico per due settimane

I Giardini Margherita ieri pomeriggio nell’ultima giornata prima del giro di vite

I Giardini Margherita ieri pomeriggio nell’ultima giornata prima del giro di vite

Bologna, 27 febbraio 2021 - Un po’ come diceva Martin Luther King, "se non si è responsabili per la situazione in cui vi trovate, lo diventerete se non fate nulla per cambiarla", ieri il sindaco Virginio Merola ha lanciato un appello alla responsabilità. Un appello accorato, di fronte alla terza ondata che fa paura e i parchi affollatissimi, con gente senza mascherina, dai Giardini Margherita a Parco Cavaioni, dove è dovuta intervenire la polizia locale. Da qui, l’ordinanza della Regione di anticipare i provvedimenti del governo e colorare la nostra città (e i comuni della città metropolitana di Bologna) di arancione scuro a partire da oggi e un giro di vite del sindaco Merola che stringe le maglie anche dello sport agonistico, con deroghe ad hoc. "Si tratta di due settimane, fino al 14 marzo. Chiedo ai cittadini di collaborare", dice il sindaco, conscio dei malumori soprattutto in seguito alla chiusura delle scuole dalle elementari in avanti, con un’onda di proteste sui social e già una manifestazione dei genitori in piazza. «Non le chiudiamo solo perché ci sono focolai. Ma perché i contagi in famiglia in questo modo vengono portati in giro. Stiamo lavorando ai congedi straordinari, c’è già un tavolo aperto in Regione e al ministero dell’Economia", sottolinea il primo cittadino. Che ripete come un mantra: "Dobbiamo ridurre la circolazione delle persone. Limitare gli spostamenti il più possibile. Capisco che c’è voglia di convivialità, ma è questa che ha fatto aumentare i contagi in famiglia e tra gli amici. Dobbiamo cambiare stile di vita. O siamo rovinati", è la sintesi. E a chi lamenta pochi controlli, il sindaco ribatte con i numeri: "Da inizio gennaio abbiamo fatto già 141.171 controlli con 1.185 persone sanzionate, 21 denunciate. Tanti i controlli anche sugli esercizi commericiali (10.022) con 108 sanzioni, undici con provvedimenti di chiusura. Abbiamo transennato piazze e c’è il divieto della vendita delle bevande alcoliche", spiega. Sul campo la polizia locale dispone di 600 persone, di cui una parte di servizio su strada. "Su una popolazione di Bologna di quasi 400mila abitanti, stanno dando il massimo. Ma la polizia locale non può garantire il presidio di tutta la situazione. Serve aumentare la responsabilità dei bolognesi, famosi per il loro senso civico. La stragrande maggioranza dei cittadini segue le regole, non dobbiamo farci tentare da sotterfugi per aggirarle", è l’auspicio. La situazione è monitorata, sia in centro città, sia nei parchi, sia nelle zone calde di piazza San Francesco e piazza Rossini dove giovedì sera ci sono stati assembramenti. Ma, per ora, non sono previsti ulteriori giri di vite. Restano i Tdays, negozi e mercati aperti, come parrucchieri ed estetisti, asporto e consegne a domicilio per bar e ristoranti. Le limitazioni più pesanti, oltre alla scuola (in presenza solo nidi e materne) e all’Università (didattica distanza al 100 per cento), riguardano lo sport. Oltre all’attività motoria, possibile, ma nelle vicinanze della propria abitazione e in forma individuale. Il sindaco ha, poi, firmato un’ordinanza che sospende tutte le attività sportive e motorie in palestre e piscine, nei centri sportivi pubblici e privati, anche all’aperto, da lunedì a domenica 14 marzo compresi. La stretta, rispetto a ciò che era previsto nel Dpcm 14 gennaio scorso, "riguarda anche il livello agonistico e di preminente interesse nazionale, nonché tutte le attività degli enti di promozione sportiva (Eps). Eventuali deroghe potranno essere concesse esclusivamente per lo svolgimento da parte di atleti agonisti di attività riconducibili a eventi e competizioni di preminente interesse nazionale riconosciuti dal Coni e Cip, dopo una valutazione curata dal Settore Sport del Comune di Bologna, che terrà conto degli specifici protocolli sanitari adottati". In pratica: se determinati campionati non sono sospesi causa pandemia, la società sportiva potrà fare richiesta di deroga. Il Settore sport del Comune valuterà caso per caso.

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