Bologna com’era: Buton, il francese italianizzato

Bologna com’era:   Buton, il francese italianizzato

Bologna com’era: Buton, il francese italianizzato

Jean Bouton, ex-ufficiale napoleonico, dopo la sconfitta del Generale, si trasferì a Bologna e qui mise a frutto la sua esperienza nel settore della distillazione di superalcolici, avviando, nel 1820, una azienda per produrre liquori. Suo partner in questa avventura divenne Giacomo Rovinazzi, un pasticcere bolognese, e assieme condussero la "Distilleria Giovanni Buton" (foto). Italianizzato il cognome in Buton, i due soci ebbero successo e aprirono in via Pietramellara la fabbrica a vapore di liquori: furono prodotti il Cognac Buton, l’Amaro Felsina, la Crema Cacao, la Coca Boliviana e a tal fine Giovanni Buton selezionò le migliori vigne del territorio scegliendo il vitigno di Trebbiano bianco. Nella seconda metà dell’Ottocento la distilleria passò in proprietà alla famiglia Rovinazzi titolare del grande negozio di pasticceria, vini e liquori in via D’Azeglio, 34.

Marco Poli

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