Bologna com’era: de’ Buoi e la città dopo Napoleone

Bologna com’era: de’ Buoi  e la città dopo Napoleone

Bologna com’era: de’ Buoi e la città dopo Napoleone

Tommaso de’ Buoi (Bologna, 1763-1824), figlio del marchese senatore Bartolomeo, sposò Eleonora Tanara che gli diede sette figli; abitavano in via Oberdan, 24 (foto). Era filopapalino e perciò visse la presenza francese a Bologna con sofferenza. Del resto Tommaso de’ Buoi, a proposito della Rivoluzione francese ricordò, nella sua cronaca, "gli orrori della Francia ai tempi di Robespierre per depredare e dividersi le sostanze dei ricchi cittadini". Perciò esultò nel 1814 quando tornò al potere Pio VII, ma fu poi duramente critico negli anni successivi nel constatare come a Bologna l’ordine pubblico fosse inesistente, che la città fosse in mano a ladri, delinquenti e oziosi; e che rimanessero in vigore le tasse "tirannicamente imposte dai Francesi", che il Comune fosse indebitato, che le pensioni non venivano pagate e nemmeno gli interessi sui titoli del debito pubblico. (segue)

Marco Poli

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