MARCO POLI
Cronaca

Bologna com’era: il Collegio dei Fiamminghi in via del Pratello

Di sicuro il fiammingo Jean Jacobs (foto) non entrò nella storia di Bologna per la sua attività di argentiere e...

Di sicuro il fiammingo Jean Jacobs (foto) non entrò nella storia di Bologna per la sua attività di argentiere e...

Di sicuro il fiammingo Jean Jacobs (foto) non entrò nella storia di Bologna per la sua attività di argentiere e...

Di sicuro il fiammingo Jean Jacobs (foto) non entrò nella storia di Bologna per la sua attività di argentiere e orafo con bottega in via Calzolerie. Delle sue opere resta famosa la copertura in argento dell’immagine della Madonna di San Luca. Jan Jacobs rimane, invece, nella storia cittadina per aver lasciato, con testamento del 9 novembre 1650, una parte considerevole delle sue sostanze per l’istituzione di un Collegio universitario per accogliere almeno quattro giovani (poi furono 12) della "nazione fiamminga", studenti belgi e olandesi. Come è scritto nel testamento di Jacobs i quattro giovani, scelti dalla Corporazione degli Orafi di Bruxelles, dovevano avere 18 anni, essere cattolici, con propensione agli studi e potevano rimanere ospiti del Collegio per cinque anni. La prima sede del Collegio dei Fiamminghi fu nell’abitazione di Jacobs in via del Pratello.(segue)

Marco Poli