
L’arcivescovo di Bologna Bonfioli Malvezzi avviò l’"ispezione" sulla Compagnia di Gesù il 22 febbraio 1773: l’11 aprile, passata la Pasqua, i Gesuiti erano scomparsi da Bologna, salvo alcuni religiosi stranieri. Il 30 maggio, giorno in cui giunse il divieto assoluto ai Gesuiti di predicare, nella chiesa di S. Lucia (foto), stracolma di fedeli, il gesuita Giovambattista Roberta tenne la sua ultima predica. Il "breve" di soppressione della Compagnia di Gesù fu firmato da Clemente XIV il 21 luglio, ma la "bolla" fu resa pubblica il 16 agosto. Ciononostante a Bologna la soppressione, gestita con decisione e puntiglio dal Cardinale Malvezzi, fu eseguita ben prima della firma dell’atto ufficiale. Oltre ai Gesuiti incarcerati o espulsi, ad altri fu promesso il mantenimento degli incarichi a patto che si spogliassero dell’abito: la maggior parte di essi emigrò in altri Stati. (segue)
Marco Poli