MARCO POLI
Cronaca

Bologna com’era: la prima tassa sui velocipedi

Quando i ciclisti non utilizzavano ancora il portico di San Luca come fosse la pista di un velodromo e quando...

Quando i ciclisti non utilizzavano ancora il portico di San Luca come fosse la pista di un velodromo e quando...

Quando i ciclisti non utilizzavano ancora il portico di San Luca come fosse la pista di un velodromo e quando...

Quando i ciclisti non utilizzavano ancora il portico di San Luca come fosse la pista di un velodromo e quando le automobili erano pochissime, il Comune introdusse una tassa sulle biciclette. Infatti, dal 1898, in base ad una legge del 1897, fu decisa la tassa che avrebbe consentito di circolare per le vie. Spettava ai singoli Comuni stabilire l’entità della tassa: fu necessario organizzare il metodo di riscossione e il modo di attestare il ’bollo’, cioè una fascetta metallica da fissare sulla bicicletta in modo visibile (foto); l’entità oscillò fra 10 e 30 lire nei 40 anni di applicazione. La Prima Guerra mondiale portò ad un aumento delle tasse per far fronte alle spese militari: crebbero le tariffe postali, le tasse sui bolli e sul sale, quella sui fiammiferi e quella sulle biciclette. A Bologna, dal 1916, la tassa su ogni bicicletta aumentò di lire 8 e di lire 10 per i tandem.

Marco Poli