Dopo la soppressione della chiesa parrocchiale di San Biagio, le opere d’arte e le funzioni parrocchiali furono trasferite alla chiesa della Ss. Trinità in via S. Stefano. Fra esse anche la quattrocentesca statua che raffigura S. Biagio (foto). L’attiguo convento agostiniano fu trasformato in abitazioni civili, così come l’ospedale. Sotto il portico trovò spazio un esercizio commerciale, Garganelli, nome col quale si continua a identificare quel luogo anche dopo la chiusura. San Biagio, vescovo armeno vissuto nel Trecento d.C., era venerato ancor più per aver salvato dalla morte un bambino estraendogli una spina di pesce conficcata in gola. La festa del Santo cade il 3 febbraio e ogni anno nella chiesa della Ss. Trinità si celebrava una messa speciale alla quale partecipavano i cantanti che scelsero San Biagio come loro protettore.
Marco Poli
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