Bologna com’era: l’arrivo del visitatore apostolico

Relazioni finali dei visitatori pontifici a Bologna nel 1573: inventario beni immobili, rendiconti, stato anime, opere pie, giudizio su parroco e interventi necessari. Vescovo Ascanio Marchesini lascia relazione di grande interesse.

Bologna com’era: l’arrivo del visitatore apostolico

Bologna com’era: l’arrivo del visitatore apostolico

Le relazioni finali dei visitatori pontifici contengono l’inventario dei beni immobili di ogni chiesa o convento, i rendiconti di entrate e uscite, lo stato delle anime (una sorta di anagrafe dei fedeli di ogni parrocchia), l’elenco delle opere pie, dei conventi e della confraternite; non mancavano le impressioni personali del vescovo visitatore circa le condizioni in cui era tenuta la chiesa, le carenze del parroco nella gestione, addirittura il giudizio sulla figura stessa del parroco e sull’opportunità di una sua rimozione. Infatti, alla relazione della visita pastorale, a volte, veniva allegato l’elenco delle inadempienze o della esigenza di interventi. Nel 1573, incaricato dal Papa bolognese Gregorio XIII, giunse a Bologna come visitatore apostolico il vescovo Ascanio Marchesini. La relazione che Marchesini lasciò contiene informazioni di grande interesse. (Segue)

Marco Poli