
Il Regno d’Italia e il Comune posero le premesse per una nuova scuola elementare, aperta a maschi e femmine, con...
Il Regno d’Italia e il Comune posero le premesse per una nuova scuola elementare, aperta a maschi e femmine, con programmi nuovi, con più insegnanti, con nuovi libri di testo. Il numero di alunni previsto per ciascuna aula era fissato a 60 (foto) anche se –come testimoniano alcune lettere al Carlino – vi fu chi segnalò che alcune classi erano composte da oltre 100 alunni. Infatti, fatte le riforme, compresa l’introduzione della ginnastica, occorreva fare le scuole, cosa che richiedeva denaro e tempo. In attesa di nuovi edifici, il Comune aveva fatto ricorso a ogni spazio disponibile, soprattutto conventi e magazzini. Dunque, le lezioni si tenevano in luoghi poco idonei soprattutto dal punto di vista igienico: affollamento, carenza di bagni, umidità, riscaldamento insufficiente, scarsità di acqua, mancanza di palestre o spazi per la ginnastica. (segue)
Marco Poli