
Dunque, nel 1976 Arrigo Lucchini inventò un nuovo spazio teatrale che chiamò Capitolino e lo trasformò, di fatto, in un...
Dunque, nel 1976 Arrigo Lucchini inventò un nuovo spazio teatrale che chiamò Capitolino e lo trasformò, di fatto, in un teatro stabile del dialetto. L’esperienza si protrasse per tre anni mettendo in scena 240 rappresentazioni. Il 16 aprile 1979 il Capitolino chiuse i battenti mentre si costruiva il cinema Capitol. Lucchini e la sua compagnia tornarono a recitare nei teatri minori, nei teatri parrocchiali, in qualche cinema. D’altra parte, al di là di radio e televisione e svanito il sogno del teatro stabile, per Lucchini il palcoscenico era ragione di vita, era il luogo dal quale trasmettere quelle emozioni che il teatro dialettale arricchiva e avvolgeva in un involucro fatto di freschezza e di genuinità. Fosse vissuto in questo secolo di profondi cambiamenti, Lucchini avrebbe saputo rimanere "inamurè d’Bulaggna" (foto), come volle fosse scritto sulla lapide della sua tomba.
Marco Poli