Il più famoso agronomo bolognese fu Pier Crescenzi, autore di un trattato noto in tutta Europa; ma bolognese fu un altro agronomo, Paganino Bonafede al quale, nel 1952, fu intitolata una via della città. Bonafede non scrisse un trattato di agronomia e forse non conobbe Pier Crescenzi. Scrisse nel 1360 un poemetto di didattica agricola intitolato Tesoro dei rustici: non un testo poetico di alto profilo, ma una sorta di prontuario rivolto agli addetti ai lavori (foto), in cui non mancano espressioni di derivazione dialettale. Nelle successive edizioni apparvero anche ricette e consigli agronomici. Fra i pochi che si occuparono di Paganino Bonafede lo scomparso Agostino Bignardi, parlamentare e docente di Storia dell’Agricoltura nell’Ateneo bolognese. Marco Poli