Bologna com’era: quando l’Aposa faceva paura

Migration

Dei danni provocati nel 1932 dalla esondazione del Rio Meloncello abbiamo già scritto: tutta la zona limitrofa allo stadio compresa quella dell’attuale edificio dove è una coop, fu inondata con danni alle coltivazioni e agli edifici. Ma i danni più gravi furono quelli provocati dagli straripamenti del torrente Aposa, il più importante corso d’acqua naturale della nostra città, minaccioso e pericoloso in occasione di abbondanti piogge. Le cronache sono concordi nel fissare all’anno 1243 un’abbondante esondazione dell’Aposa che invase via Castiglione e l’incrocio con via Farini (foto). Danneggiata l’antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, ora assorbita nel palazzo Zambeccari. Ma più grave fu quella del 1450 descritta da Leandro Alberti. (segue)

Marco Poli

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro