La statua di Ugo Bassi rimase al suo posto nonostante le critiche e le battute ironiche: secondo Augusto Majani (Nasìca) assomigliava a una caffettiera; altri dissero che quel braccio steso serviva a indicare la stazione ai turisti. Da parte cattolica si levò una dura contestazione per la collocazione del simbolo massonico sul piedistallo. A complicare le cose giunse la morte di Giuseppe Garibaldi e la decisione di realizzare un monumento equestre a lui dedicato. Fu indetto un concorso e nel 1898 fu proclamato vincitore lo scultore Arnaldo Zocchi che a Roma realizzò il monumento: nel 1900 l’opera completata giunse da Roma a Bologna. Ma dove collocarla? Si aprì un dibattito fra intellettuali, politici e garibaldini: il grande Alfonso Testoni ne approfittò per scrivere la commedia In dovv s’mett Garibaldi? A cedere il posto fu Ugo Bassi (foto). (segue)
Marco Poli