Il marchese Tommaso De’ Buoi, la cui famiglia commerciava in prodotti tessili, ci ha lasciato una preziosa cronaca degli avvenimenti bolognesi fra il 1796 e il 1821 pubblicata nel 2005 (foto). L’autore è senza ombra di dubbio un tenace conservatore che denuncia e stigmatizza ogni cambiamento sociale che non condivide e ogni episodio di cronaca che ritiene opportuno tramandarci. Dalla cronaca di De’ Buoi apprendiamo una grande quantità di notizie sulla vita dei personaggi più in vista, dai matrimoni ai decessi. Antigiacobino e antinapoleonico non ebbe timore a definire "rapine" la spogliazione non solo del Monte di pietà, ma di chiese e conventi: "non contenti di spogliare le chiese dei migliori quadri, andarono alla Specola, ossi Istituto delle Scienze a prendere il meglio di antichità, di libri, di codici e nella Canonica di San Salvatore ov’erano rarissimi codici".(segue)
Marco Poli