
Dopo l’elezione a sindaco di Bologna di Francesco Zanardi, avvenuta il 5 luglio 1914, gli attacchi dell’opposizione guidata dall’avv. Alessandro...
Dopo l’elezione a sindaco di Bologna di Francesco Zanardi, avvenuta il 5 luglio 1914, gli attacchi dell’opposizione guidata dall’avv. Alessandro Ghigi furono di vario genere; anzitutto Zanardi fu accusato di non aver esposto la bandiera italiana in occasione del compleanno del Re. Zanardi rispose: "Noi non abbiamo mandato il telegramma di condoglianze per la morte del Papa, non ci siamo rallegrati per la nomina del nuovo Papa e ci ha lasciati indifferenti il genetliaco del Re". E motivò questo atteggiamento come "visione laica dello Stato". Zanardi chiarì poi il suo concetto di ’patriottismo’: esso consiste, anzitutto, nel dare "quotidianamente un maggior senso di consapevolezza e di dignità a moltitudini abbruttite dalla miseria". Altre dure critiche furono dirette a Zanardi e ai socialisti accusati di essere "mangiapreti", ostili alla Chiesa e alla religione. (segue)
Marco Poli