Bologna furto in banca, telecamere al setaccio in via Murri

Nessun segno di scasso, chi ha agito potrebbe avere avuto un badge valido per ac cedere alle cassette

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Bologna, 18 febbraio 2022 - Sono serrate le indagini, da parte del personale della Squadra Mobile, per fare piena luce su quanto accaduto nei giorni scorsi alla filiale di via Murri della Banca di Bologna, dove una decina di cassette di sicurezza sono state ripulite da ladri ancora ignoti, riusciti a impossessarsi senza lasciare evidenti segni di effrazione di diversi orologi preziosi, denaro contante e persino diamanti, custoditi proprio nei depositi dell’istituto di credito. Un colpo magistrale, per cui l’ammontare del maltolto non è ancora stato definito con precisione dalla polizia, che sta svolgendo l’inventario completo con i proprietari delle cassette di sicurezza finite nel mirino dei malviventi, ma sicuramente risulterà essere cospicuo, visti gli oggetti sottratti. Anche ieri da parte della banca sono continuate le telefonate ai clienti rimasti vittime del furto. Il colpo infatti è stato scoperto dal personale dell’istituto di credito solo dopo che uno dei clienti derubati si è recato in filiale e si è reso conto che la sua cassetta era stata svuotata. Ma lo stesso destino amaro è toccato ad altri come lui, che adesso la Banca di Bologna sta avvertendo. A rendere il colpo particolare sono poi i segni di scasso: che mancano all’appello. La Squadra mobile ha acquisito i video dell’impianto di sorveglianza e li sta analizzando. Un lavoro complesso, visto che non è chiara neppure la data in cui sarebbe avvenuto il colpo. Tante le ipotesi al vaglio degli investigatori, per riuscire a capire la dinamica del colpo. Nessuna ipotesi è esclusa: dalla clonazione dei badge di accesso della filiale (e della camera blindata dove si trovano le cassette di sicurezza) da parte di ladri professionisti, fino all’ipotesi della presenza di una talpa che in qualche modo ha avuto accesso a codici d’accesso e tesserini. Per dipanare questa intricata matassa la Mobile sta raccogliendo le testimonienze di tutto il personale dipendente della banca, cercando di capire anche se estranei possano aver avuto accesso ai sistemi di sicurezza nell’ultimo periodo.
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