Bologna, intestano 250 auto a prestanome per compiere attività criminali. Denunciati

Due fratelli di 25 e 29 anni nei guai dopo un’indagine dei carabinieri di Bentivoglio. Così provavano a sfuggire ai controlli

Le indagini sono state condotte dai carabinieri

Le indagini sono state condotte dai carabinieri

Bentivoglio (Bologna), 23 maggio 2020 – Due fratelli rumeni di 25 e 29 anni, commercianti di auto residenti in provincia di Firenze, sono stati denunciati dai carabinieri di Bentivoglio per falsità in scrittura privata e truffa aggravata continuata. Secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’Arma, svolte in collaborazione con la sezione di Polizia giudiziaria di Milano, i due erano intestatari fittizi di 258 veicoli (216 intestati al 29enne e 42 al 25enne) che sono stati cancellati d’ufficio dal Pubblico registro automobilistico (Pra) e hanno portato all’emissione di sanzioni amministrative pecuniarie per una somma complessiva di 140.352 euro. La cancellazione d’ufficio permetterà, qualora sorpresi in circolazione, il loro sequestro immediato ai fini della confisca. Si tratta di un risultato di una certa rilevanza perché il patrimonio complessivo che sarà sottratto ai malavitosi si aggira a oltre 1 milione di euro (considerando un valore medio di ogni singolo veicolo pari a 4mila euro). La denuncia nasce da un’indagine finalizzata all’identificazione dei proprietari fittizi di veicoli che circolano sul territorio. Secondo alcune ricerche, in Italia ci sarebbero migliaia di mezzi, intestati a soggetti (prestanome), utilizzati nelle attività criminali. I veicoli in questione sono convenienti per mantenere l’anonimato di chi li acquista, ossia i malviventi (clienti finali), perché, a un sommario controllo di polizia, i documenti di circolazione sono in regola. Inoltre, le sanzioni al Codice della strada applicate sui veicoli in questione ricadono unicamente sul prestanome che di solito se ne disinteressa. I soggetti che fanno da prestanome sono criminali che accettano di intestarsi i veicoli dietro a corrispettivi che vanno dai 20 ai 100 euro a veicolo. Tali soggetti inoltre, attivano anche una partita Iva, al fine di figurare come commercianti di auto e beneficiare delle agevolazioni economiche previste da una legge per i passaggi di proprietà dei mezzi: i passaggi di proprietà costano 100 euro invece dei 3-400 euro richiesti al privato. Stando alle esperienze maturate nelle indagini sviluppate dai carabinieri di Bentivoglio, i mezzi sono consegnati dai prestanome ai clienti finali a un prezzo maggiore rispetto alla valutazione del veicolo, proprio perché tali mezzi garantiscono l’anonimato per chi li utilizza (come il prezzo maggiore di una pistola con la matricola abrasa) e anche perché, in caso di controllo da parte degli organi di polizia stradale, non emergerebbero violazioni evidenti. E’ verosimile ritenere che in Italia esistano altre organizzazioni criminali dedite alle intestazioni fittizie di veicoli che generalmente sono alla ricerca di veicoli usati, di scarso valore commerciale, anche con gravami o lievemente incidentate. Per ricercare i venditori, i criminali utilizzano dei bigliettini da visita che sono collocati sulle autovetture in sosta potenzialmente acquistabili, riportanti frasi del tipo “Se pensi di vendere la tua auto sono interessato all’acquisto chiama ***** al numero********** - Acquistiamo veicoli anche con fermi amministrativi, pagamento in contanti - ecc.”. A quel punto, ogni prestanome, una volta “attivatosi”, s’intesta 2-3 veicoli al giorno, recandosi in agenzie di pratiche auto quasi sempre diverse.  
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