Bologna, 26 gennaio 2023 – Groviglio Staveco, qualcosa finalmente si muove: l’Agenzia del Demanio ha pubblicato il concorso di progettazione per la realizzazione del Parco della Giustizia, nell’ex area militare a due passi dal centro della città. Si tratta del primo passo per restituire alla città un ampio quadrante dismesso, trasformandolo in un luogo aperto ai cittadini. Il sito, da progatto, ospiterà un ampio parco a uso pubblico e uffici di nuova generazione rispondenti alle necessità logistiche del ministero della Giustizia. Per poter partecipare al concorso di progettazione c’è tempo fino al 16 marzo 2023, intanto il Comune presenterà il bando pubblicamente il 2 febbraio, nel corso della settimana del sindaco Matteo Lepore al Santo Stefano. Al vincitore, oltre al premio di 110mila euro per il primo classificato, verranno riconosciute le spese tecniche per il piano di fattibilità tecnica ed economica che è stimato a base d’asta in 7.521.404,09 euro.
L’obiettivo perseguito dal direttore del Demanio – si legge nel comunicato di Palazzo d’Accursio che annuncia la pubblicazione del progetto –, Alessandra Dal Verme, e dal viceministro Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), delegato all’edilizia giudiziaria, è quello di "ottimizzare gli spazi in uso agli uffici giudiziari, attivando percorsi virtuosi di rigenerazione urbana, rendendoli permeabili e integrati, vicini al cittadino che potrà fruire di spazi verdi e aree attrezzate. Queste strutture – si continua nella nota – saranno sviluppate anche con lo scopo di garantire la sostenibilità ambientale, la qualità funzionale tecnica ed architettonica, la resilienza degli immobili ai cambiamenti climatici e al rischio sismico, prevedendo quindi il massimo contenimento dei consumi energetici".
La Staveco, come noto, si estende per un totale di circa 9 ettari e si compone di una cinquantina di edifici, realizzati in diversi periodi storici e con differenti destinazioni d’uso. Grazie a questo intervento sarà possibile concentrare in un’unica sede la maggior parte degli uffici giudiziari distribuiti su tutto il capoluogo emiliano, abbattendo la spesa per locazioni passive con un risparmio annuo per lo Stato di circa 5 milioni di euro. L’operazione di recupero dell’ex cittadella militare è partita nel 2018 con un protocollo di intesa tra il ministero della Giustizia, il Demanio, il Comune di Bologna, la Corte di Appello di Bologna, la Procura Generale, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Il ministero della Giustizia ha stanziato 105.750.000 euro per la realizzazione del futuro parco. L’intervento di recupero, si legge ancora nel comunicato, "si distinguerà per un alto livello di qualità progettuale, con particolare attenzione a quelli di interesse storico. Il restauro e l’adeguamento sismico riguarderanno circa 35 mila metri quadrati di edifici: oltre 7.000 metri saranno demoliti e circa 3.000 saranno invece oggetto di nuove costruzioni. L’area destinata a parco dovrà prevedere un sistema di verde pubblico fruibile che realizzi la connessione tra viale Panzacchi, via Codivilla e il parco pubblico di San Michele in Bosco e dell’Istituto Rizzoli.
Sul tema dei parcheggi che interessa tutta la zona, la proposta progettuale includerà la realizzazione inoltre di circa 400 posti auto. Massima attenzione sarà data anche alla rete di connessioni ciclo-pedonali, con una serie di percorsi e di passerelle. E’ inoltre previsto il recupero conservativo degli affreschi presenti all’interno dell’area e delle più recenti opere di Street Art, per mantenere la memoria artistica del bene anche nelle sue più moderne evoluzioni: all’interno del bando è, infatti, prevista una valutazione del recupero e lo spostamento dei murales al fine di poterli riallocare in uno spazio museale da prevedersi all’interno dell’area.
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