Bologna, 12 ottobre 2023 – Fabrizio Scaffeo aveva 43 anni il 29 aprile 2017, quando morì a Villa Erbosa tre giorni dopo un intervento all’ernia cervicale. Per quella morte finirono a processo cinque medici della clinica. Uno scelse il rito abbreviato e fu condannato in primo grado nel 2021 a otto mesi, per gli altri invece, che avevano scelto il rito ordinario, sono state presentate le richieste della Procura.
Il pm Antonello Gustapane ha infatti chiesto l’assoluzione dall’accusa della colpa medica per due chirurghi, anche se per uno dei quali ha chiesto nove mesi di condanna per l’accusa di falso; per il responsabile dell’équipe medica invece ha chiesto due anni, e un anno e quattro mesi per la sua collaboratrice nel reparto. La decisione della giudice è attesa per il prossimo gennaio.
Scaffeo fu operato al collo il 26 aprile 2017 e inizialmente l’intervento pareva essere andato per il meglio. L’uomo si era anche alzato dal letto, ma dopo un paio di giorni le cose erano precipitate, con malori e dolori in tutto il corpo, attribuiti però in un primo momento a un normale decorso post operatorio. Non fu così: il paziente però morì e i parenti sporsero denuncia per omicidio colposo.
La famiglia Scaffeo è rappresentata in aula dagli avvocati Giovanni Sacchi Morsiani e Simone Sabattini.
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