La grana extra-costi non riguarda solo Passante e tram. Pure la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, i cui lavori sono entrati nel vivo in via Libia, in Cirenaica, e che, da progetto, dovrebbe durare fino a inizio dicembre, potrebbe incappare nello stesso problema. E, se così fosse, il rischio conseguente sarebbero ritardi nella realizzione dell’intervento.
L’opera è finanziata complessivamente con circa 76 milioni di euro (75.874.000): 51 milioni e 890mila euro di risorse statali, 18,5 milioni della Regione Emilia-Romagna e 5,484 del Comune di Bologna. Il progetto, diretto dal Comune in qualità di beneficiario del finanziamento, è realizzato da Fer – Ferrovie Emilia Romagna srl, in qualità di Stazione appaltante. A chiedere lumi sullo stato del cantiere di interramento della linea che impegna la zona San Vitale-Rimesse e Via Larga, è il capogruppo leghista Matteo Di Benedetto, preoccupato dell’andamento dei lavori e convinto che i costi stiano lievitando di almeno 5 milioni di euro.
"In circa 20 mesi, nonostante una serie di conferenze stampa, non è stato fatto quasi nulla. Sono state tolte le rotaie e poco altro, le macchine in cantiere sono rare e a ritmo ridotto, mentre sono tanti i disagi per l’utenza e i residenti. Vorremmo sapere da questa amministrazione – incalza il leghista – che insieme a Regione e ministero cofinanzia l’opera di interramento della tratta, la percentuale dei lavori realizzati in questi due anni di chiusura della linea". Secondo l’esponente del Carroccio, la "percentuale di lavori realizzata, infatti, non supererebbe il 10%". Percentuale un po’ bassa, considerando che i lavori dovrebbero terminare entro l’inizio del 2026. Da qui, il leghista ’interroga’ i vertici Fer, Comune e Regione per avere risposte: "Quali sono i reali tempi di realizzazione dell’opera e della conseguente riapertura del servizio ferroviario? Quali sono i motivi del ritardo? Risulta che l’attuale quadro economico ammonti a circa 76 milioni di euro: sono sufficienti per il completamento dell’opera? Qualora, come temiamo, i fondi stanziati non fossero sufficienti, come si pensa di intervenire? È vero che ci sono extra-costi e che si tratterebbe di una cifra di diversi milioni di euro?".
L’ex parlamentare Pd, Gianluca Benamati, oggi amministratore unico di Fer, fa sapere che i lavori stanno proseguendo. E che il progetto esecutivo è in fase di validazione: "Mi pare un po’ prematuro parlare di extra-costi. Detto ciò, quello che faremo in questa fase, con la validazione tecnico-economica del progetto, è proprio quella di fare il punto dei costi. Penso che la disponibilità economica sia sufficiente, ma se così non dovesse essere, ma sottolineo se, ci muoveremo come prescrive la normativa sugli appalti pubblici".
In ogni caso, si dice in ambienti Fer, se le imprese che stanno realizzando l’opera chiederanno un aumento dei costi, ci sarà un percorso ad hoc per valutare l’ammissibilità della richiesta.