Bologna si svela nella speciale guida di Federico Cinti

Prefazione firmata da Guccini. Oggi la presentazione.

Gira lontano dal centro, restando fuori le mura, la piccola guida di Bologna scritta da Federico Cinti affiancato da Doriana Russo e dagli studenti della classe quinta del liceo Leonardo da Vinci, che verrà presentata per la prima volta oggi alle 17,30 alla Casa della conoscenza di Casalecchio. L’autore, docente di italiano e latino in questo liceo scientifico, insegna nella cittadina sul Reno e vive al quartiere Croce. E’ poeta, traduttore e scrittore, cultore del dialetto bolognese ed è stato anche consigliere comunale. Gira con gli occhiali scuri e il bastone bianco perché in tarda adolescenza ha contratto una malattia progressiva che lo ha portato alla cecità. Ma questo non gli ha impedito di scrivere una originalissima guida in tre volumetti fotografici (Persiani ed), in formato orizzontale per una resa ottimale dell’apparato fotografico affidato in tutti i tre casi ai suoi studenti. Una impresa nella quale ha coinvolto una collega insegnante di disegno e storia dell’arte (Doriana Russo) e in successione le presentazioni di Andrea Mingardi, Vito e Francesco Guccini. È infatti il cantautore di Pavana che ha vissuto tanti anni alla Cirenaica a firmare la prefazione a questa Piccola guida estatica di Bologna che si svolge un percorso accompagnato dalle voci dei cantanti: Francesco Guccini per primo e poi Claudio Lolli, poeta, cantante e scrittore, ex-collega dell’autore. Poi Gianni Morandi, che ha abitato alla Croce vicino all’autore-poeta, Cesare Cremonini, che abitava in città, in via Begatto, Lucio Dalla, che pestò il piede al Cinti-poeta per distrazione, e gli Stato Sociale, voce dissonante, forse più vicina agli studenti della ex 4A dell’anno scolastico 2021-2022 i quali hanno aiutato il loro professore a supplire alla vista, rubando per lui momenti alla città fotografando i luoghi che aveva descritto in poesia e in prosa, riassumendo in didascalie fulminanti il senso di uno spaccato di vita di una periferia così centrale nell’anima bolognese. "Mi aggiro in una città suddivisa in sei spicchi caratterizzati da una chiesa, da un locale tipico e da alcuni luoghi dell’anima fuori porta – spiega l’autore –. Tragitto che termina a San Luca, rifugio e dimora di tutti quelli che approdano sotto le Due Torri".

Gabriele Mignardi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro