Bologna, tante luci e qualche ombra "Va risolto il problema casa È la grande sfida del futuro"

L’arcivescovo Zuppi e il sindaco Lepore concordi: "Nel crescere bisogna essere inclusivi e accoglienti". Beghelli (Fondazione Carisbo): "Mi preoccupano molto le disuguaglianze, il primo cittadino ne ha parlato poco".

Bologna, tante luci e qualche ombra  "Va risolto il problema  casa  È la grande sfida del futuro"
Bologna, tante luci e qualche ombra "Va risolto il problema casa È la grande sfida del futuro"

"Capisco l’impegno del sindaco a investire sulla casa, la grande sfida del futuro. Uno dei problemi più grossi è quello: se non c’è la casa, la famiglia è in difficoltà. Se non combattiamo le disuguaglianze, stiamo peggio tutti". Il cardinale Matteo Zuppi ha commentato il rapporto Censis ripartendo da quella parola, ’accogliente’, che secondo gli intervistati meglio si accoppia allo spirito delle Due Torri. Il presidente della Cei è intervenuto al dibattito moderato dal vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini, all’Oratorio San Filippo Neri. "Non c’è l’internazionalità se non c’è un ‘locale’ che punti sull’accoglienza e su un carattere di solidarietà che possano permettere una qualità della vita davvero eccellente".

Anche i due presidenti della fondazioni bancarie hanno posto il focus sulla lotta alle disuguaglianze. Paolo Beghelli ha parlato di "problemi seri" riguardo alla città. "Mi preoccupano molto le disuguaglianze, come l’inquietudine dei giovani – ha detto il numero uno della Fondazione Carisbo –. Il sindaco non ne ha parlato molto delle disuguaglianze, ne ha solo accennato. Per evitare che questo problema prenda una piega irreparabile occorre intervenire – ha detto Beghelli, capovolgendo il ruolo di una fondazione bancaria –, andando a cercare chi vive in condizioni di fragilità, per sostenerlo nel proprio percorso. Invito a tutti i soggetti interessati allo sviluppo di questa città a renderla matura. Bologna non ne è immune, le periferie esistenziali ci sono anche qui". Per Giusella Finocchiaro, della Fondazione del Monte, "dal rapporto Censis emergono due sfide. Da un lato quelle legate alle nostre eccellenze, dall’altro quella della lotta alle disuguaglianze, dobbiamo contenere costantemente le difficoltà della città, utilizzando il ruolo sussidiario rispetto al welfare che le fondazioni bancarie sono chiamate e svolgere. E puntando sull’educazione, che è la chiave per il futuro".

Matteo Lepore, prima, aveva introdotto il dibattito. Rilanciando gli obiettivi, soprattutto, del ‘Piano dell’abitare’ di Palazzo d’Accursio: "Bologna è a un giro di boa, nel crescere non possiamo rinunciare a essere inclusivi. La città ha aumentato la sua composizione sociale di circa 10mila famiglie. Tanti giovani italiani continuano a scegliere la nostra città e noi dobbiamo avere l’ambizione di crescere ancora e di continuare a essere solidali, ma questa ambizione non deve spaccare la città. Bologna non è un’isola e ha anche bisogno di un piano casa nazionale, senza un piano tutte le grandi città italiane faranno fatica. Focus sulla lotta alle disuguaglianze". "Mi ha colpito il dato della crescita del 28% dei giovanissimi, in controtendenza rispetto al resto d’Italia – ha detto Francesca Balzani, presidente facente funzioni di Covip –. Due bolognesi su tre poi giudicano molto buoni i servizi. Viene fuori una città molto matura, che ha timore della crescita dei divari sociali e delle disuguaglianze".

Invece per Angelo Tantazzi, presidente di Prometeia, "la transizione climatica e la transizione digitale comporteranno degli investimenti rilevanti. Sono fattori entrambi positivi, ma che comportano un atteggiamento di visione piuttosto lungo".

Paolo Rosato