Alla fine la proroga è arrivata. Il Comune ha concesso altri sei mesi in vicolo Bolognetti all’associazione ‘Nata per sciogliersi’ (Làbas), che potrà continuare a gestire lo spazio fino a marzo. Come anticipato sul Carlino, Bolognetti sarà al centro di un nuovo avviso, con percorso partecipato, per affidarlo a una nuova realtà. Intanto, in attesa del via libera della Soprintendenza, è arrivata la proroga a Làbas, la cui convenzione con Palazzo d’Accursio è scaduta ieri.
Il nuovo bando, seppur non ‘classico’ – ma simile piuttosto a quello per l’ex Masini –, dovrà mettere insieme gli spazi al piano terra con il teatro San Leonardo, la biblioteca Ruffilli, lo sportello comunale e le scuole Zamboni e Guido Reni. L’ipotesi si era fatta concreta dopo il parere del Consiglio di Stato a maggio, che aveva sospeso la decisione del Tar di annullare la graduatoria per Bolognetti a favore dei ricorrenti, proprio per mettere di avviare una nuova gara.
Le motivazioni della "proroga tecnica": per il Comune la decisione arriva per "prevenire occupazioni abusive e garantire la continuità del presidio" fino a che il bando non sarà avviato. Se si verificassero le condizioni in anticipo rispetto alla primavera, c’è la clausola di dover lasciare gli spazi. Motivazioni che non sono piaciute a Fratelli d’Italia: "Non è credibile che il Comune non sia stato in grado di emanare un bando entro la scadenza – commentano la capogruppo in Regione, Marta Evangelisti, e i consiglieri comunali Francesco Sassone e Manuela Zuntini –. Per non parlare del riferimento al pericolo di occupazioni abusive, quello che Làbas ha portato avanti nell’ex caserma Masini per anni. Il risultato è ancora una volta un vantaggio a ‘Nata per sciogliersi’, con le altre realtà del territorio penalizzate".
Non solo, perché a monte del ritardo nell’ok della Soprintendenza ci sarebbe "un disguido informatico", come spiegato da Palazzo d’Accursio: la domanda è stata inviata il 2 agosto, ma solo a inizio mese il Comune, sollecitando la Soprintendenza, si sarebbe accorto che la richiesta non è mai arrivata, rispedendola solo il 3 settembre. "Ci chiediamo ancora una volta se Bologna meriti un’amministrazione sempre più in bilico tra l’incompetenza e l’arroganza", chiudono da FdI. Storce il naso Matteo Di Benedetto (Lega): "Uno spazio pubblico dato a un’associazione vicina alla maggioranza, a titolo praticamente gratuito: vergogna". Per il leghista Giulio Venturi "il sindaco dovrebbe garantire che un bene di pregio sia protetto da degrado e occupazioni abusive anche durante i vuoti di gestione".