Stazione Bologna, bombola sul treno. Odissea

Disabile con dispositivo per l’ossigeno troppo grande: 600 passeggeri fatti scendere

L'uomo aiutato a scendere dal treno

L'uomo aiutato a scendere dal treno

Bologna, 17 luglio 2019 - Uno stallo durato più di sette ore, con 600 passeggeri in ostaggio. E’ stata un’interminabile partita a scacchi quella giocata ieri tra i sedili di un Frecciarossa partito da Torino Porta Nuova e diretto a Lecce, arrivato a Bologna poco prima di mezzogiorno e ripartito non prima delle 19. Nel mezzo del caos andato in scena sul primo binario della Stazione centrale, 600 viaggiatori bloccati e costretti a cambiare treno e la storia di un uomo di 71 anni, invalido e malato, accompagnato da sua moglie e costretto a respirare con l’ausilio di una grossa bombola d’ossigeno difficilmente trasportabile.

Il passeggero è salito sul Frecciarossa a Milano, diretto a Lecce, ma quando il controllore si è avvicinato per chiedergli il biglietto, si è reso conto delle dimensioni della bombola e del pericolo che poteva rappresentare per la sicurezza. D’accordo con il capotreno, una volta arrivati a Bologna, l’uomo è stato invitato a scendere in quanto il mezzo non aveva l’autorizzazione a proseguire la tratta. Una richiesta accompagnata anche da altre offerte, vista la delicatezza della situazione, come la possibilità di ricorrere all’utilizzo di altri dispositivi "più facili da trasportare" o quella di pernottare una notte in albergo in attesa di una soluzione più ragionata. Il 71enne, però, non ha voluto sentire ragioni. Nonostante le offerte ha mantenuto per tutto il tempo un atteggiamento categorico, scandendo sempre le stesse parole: "Io, da qui, non scendo".

Una posizione rimasta immutata anche dopo l’arrivo del personale del 118 e della polizia, oltre che degli agenti di quella Ferroviaria, già presenti sul posto. La difficoltà nei movimenti e la convinzione di essere nel giusto, visto che qualcuno "ha acconsentito e addirittura aiutato" l’uomo a salire col dispositivo sul treno, queste le giustificazioni fornite dal passeggero, sottolineate nonostante l’agitazione dei tantissimi passeggeri bloccati e fatti scendere, in attesa di un altro treno, con una impasse finita solo grazie al grande lavoro di mediazione di paramedici, agenti di polizia e personale ferroviario. Fino all’ultima, decisiva offerta: la possibilità di ricorrere a un’ambulanza privata e appositamente attrezzata al trasporto della bombola che, una volta arrivata in Stazione centrale, avrebbe scortato l’uomo e sua moglie fin sotto a casa, in Puglia. "Ma come faccio a fidarmi?" ha continuato a ripetere, fino all’arrivo dell’ambulanza. Il mezzo è dovuto partire addirittura da Roma, perché in zona non c’era disponibilità, ed è arrivato in Stazione dopo le 17,30. Ma c’è voluta dell’altra diplomazia per convincerlo, finchè verso le 19 il 71enne è sceso dal Frecciarossa per iniziare un altro viaggio.

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