Bonaccini inaugura il nuovo hub a Budrio: "Entro l’autunno tutti immunizzati Il passaporto vaccinale permetterebbe di riaprire in sicurezza le attività"

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Prima il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha voluto vedere da vicino la gigantografia appesa sul municipio di Budrio, che ritrae un medico al lavoro, con lo scopo di ringraziare il personale sanitario in campo per l’emergenza sanitaria. Poi si è diretto, insieme al sindaco Maurizio Mazzanti, al nuovo hub vaccinale nella palestra delle scuole medie. Qui il governatore ha illustrato la situazione: "Entro l’autunno se verranno rispettate gli approvvigionamenti di vaccini, che ci sono stati promessi, gli emiliano romagnoli saranno tutti vaccinati".

Il governatore sostiene l’importanza di un documento che certifichi la vaccinazione: "Il passaporto vaccinale europeo, a questo punto, sarebbe auspicabile perché, oltre a evitare di creare differenze tra persone a seconda del Paese di provenienza, permetterebbe di riaprire in sicurezza le attività chiuse. Le attività e settori più penalizzati potrebbero così riaprire: mi riferisco, ad esempio, al mondo dello sport, al turismo e ai teatri, che hanno subito un grosso contraccolpo a causa della pandemia. Adesso – aggiunge – abbiamo superato nella nostra regione i 20mila vaccini al giorno, ma possiamo ancora crescere. A Budrio abbiamo inaugurato un nuovo hub e siamo così arrivati a 124 strutture. Inoltre apriremo in ogni provincia almeno un hub aperto fino a mezzanotte". Bonaccini sulla riapertura delle scuole vuole essere cauto: "Bene che si arrivi ad una nuova predisposizione che dice che anche in zona rossa, fino alla prima media, si può tornare a scuola in presenza. Probabile che in arancione si possa prevedere di riaprire ma questo lo valuteremo, bisogna avere grande prudenza perché se la curva ha raggiunto il picco e comincia a scendere, anche in Emilia Romagna, è perché diverse attività sono state ristrette o chiuse".

Per quanto riguarda la scuola, Bonaccini, comunque, non vuole discostarsi dalle direttive dello Stato: "È giusto ripartire il prima possibile chiaramente tenendo conto delle regole nazionali e dei numeri dell’andamento epidemiologico che ci vengono forniti quotidianamente".

Matteo Radogna

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