Bonaccini oggi a Roma: "Il Pd non va sciolto"

Il governatore interverrà in Direzione, tra nodo primarie e sprint sul congresso. De Maria in pressing: "Tempi certi". Attesa per Schlein

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di Rosalba Carbutti

Alla vigilia della Direzione nazionale del Pd, c’è grande attesa per l’intervento di Stefano Bonaccini. Ma i fari sono puntati anche su Elly Schlein, la vice presidente della Regione, che ancora non ha sciolto la riserva se correre o no. Da quello che trapela i due sono in ottimi rapporti, si vedono e si sentono, ma ancora non è chiaro se l’idea di un ticket lanciata da Andrea De Maria avrà o meno un seguito. Nel frattempo, prima di capire se sarà ’derby’ o ’ticket’, e, sorpattutto, se Elly deciderà di correre, il governatore, considerato in pole per il dopo Letta, oggi sarà a Roma. E chiederà – dicono i fedelissimi – un’accelerazione verso il congresso per evitare perdite di tempo. La sua vice, invece, probabilmente seguirà da remoto.

Il presidente della Regione, intanto, anche ieri è intervenuto sul futuro del Pd. E già, nei fatti, parla quasi da leader dell’opposizione in pectore, ricordando "otto anni di promesse mantenute in Emilia-Romagna, al netto delle condivisioni politiche o meno", dice pungendo un poco il vicesegretario Peppe Provenzano, punto di riferimento della sinistra dem, che ieri si è sfilato dalla corsa dem. Una mossa per aprire alla candidatura di Schlein? Ancora non si sa. Di certo, se l’ala sinistra di Provenzano (ma anche – a livello locale – di Matteo Lepore e della segretaria provinciale dem Federica Mazzoni) mette in dubbio sia le primarie, sia la necessità di un congresso da fare subito, Bonaccini oggi dirà la sua.

Ieri ha messo il primo punto fermo: "No allo scioglimento di un partito perché sarebbe un regalo alla destra". Per il governatore "il Pd con tutti i difetti raccoglie quasi il 20% dei voti, è il secondo partito a livello nazionale dopo Fratelli d’Italia, ed è di gran lunga il primo partito di opposizione nel campo del centro sinistra". Da qui, per Bonaccini "senza il Pd" è "impossibile immaginare in futuro una vittoria contro le destre".

Con lui, diversi esponenti del Pd bolognese, da De Maria a Gianluca Benamati. Dal segretario regionale dem Luigi Tosiani a Elisabetta Gualmini e Davide Di Noi. Con il governatore, anche Base riformista nazionale, sebbene a livello locale la minoranza sia ancora alla finestra.

Di certo, oggi, in Direzione si capirà dove Enrico Letta (ancora in carica) andrà a parare sia sul fronte primarie (che da sinistra vorrebbero abolire, compreso Pier Luigi Bersani di Articolo 1) sia sui tempi. Morale: si riuscirà ad avere il nuovo segretario dem tra febbraio e marzo? O si rimanderà? Il deputato dem De Maria, intanto, fa capire che dal fronte Bonaccini ulteriori dilazioni saranno contrastate: "La Direzione Pd è un passaggio molto importante. Servono tempi certi e chiari per il congresso, per mettere in campo al più presto un’opposizione forte. Il Pd va rilanciato, non diviso. Dobbiamo rafforzare il progetto del nostro partito, smantellando il sistema delle correnti e dare maggiore spazio ai territori e a chi ha vinto le battaglie elettorali sul campo". In sintesi: ulteriori rimpalli non sono più accettabili.

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