Bonaccini: "Sassoleone, la scuola non chiude"

Il presidente della Regione rassicura sul caso Deledda. Soddisfatta la sindaca Poli: "Un punto fermo contro lo spopolamento"

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La bella notizia per Sassoleone è arrivata ieri dai social del presidente della Regione Stefano Bonaccini. La scuola primaria ‘G. Deledda’ non chiuderà i battenti. Molto più di uno spettro quello che si è palesato davanti alla sindaca di Casalfiumanese Beatrice Poli nelle scorse settimane. I problemi, tanto per cambiare, riguardavano gli organici assegnati ai singoli istituti ed il numero degli alunni frequentanti. Così la prima cittadina, costretta agli straordinari in termini di mediazione per far rientrare l’allarme, ha raccolto il grido delle famiglie e delle associazioni della frazione e l’ha messo nero su bianco. Destinatari della missiva? Dal ministero dell’istruzione in giù. "Alla chiusura delle iscrizioni avevamo numeri esigui con solo 9 bambini. Il dato per il mantenimento del servizio prevedeva 4 unità in più – spiega la Poli -. L’anno scolastico 20212022 ha registrato due pluriclassi con 7 bambini, per la 1° e 2° elementare, e 6 per le classi 3°, 4° e 5°". Una quota, però, in crescita. "Il contesto di accoglienza di Sassoleone comprende 6 appartamenti destinati ad emergenza abitativa in parte già assegnati a nuovi nuclei familiari – continua -. E coi fondi in arrivo dal Pnrr ne sistemeremo altri 5 entro l’anno. Arriveranno ospiti con quadri sociali provati da un vissuto tutt’altro che ordinario. Vorremmo agevolare l’inserimento dei loro figli attraverso una scuola accogliente e di prossimità". Ma c’è di più. "La scuola Deledda è un punto fermo per alimentare le politiche regionali di contrasto allo spopolamento in area montana – ragiona la sindaca -. Un fulcro di socializzazione, educazione, apprendimento e crescita per i nostri cittadini del futuro. Ma anche uno dei pochi appigli sicuri per le famiglie di Sassoleone che convivono con spostamenti continui tra lavoro e altro".

Già, l’istruzione come roccaforte per lo sviluppo della comunità. "Dedichiamo ogni minuto del nostro mandato per rendere meno netto il divario tra il capoluogo e le frazioni – sottolinea la Poli -. Molti di noi devono qualcosa a quella scuola. E’ lì che abbiamo forgiato identità e valori, alimentato sogni e speranze, costruito amicizie e relazioni. In quelle classi l’individuo è al centro". In equilibrio perfetto con la realtà paesana. "Sassoleone ha donato alla primaria una lim, una smart tv, corsi di teatro, doposcuola, attività sportive e gite – prosegue -. Nello stesso edificio, tra l’altro, è radicato un trentennale servizio 0-6 anni che ha anticipato di parecchio tempo le scelte sul tema della Regione". Insomma, pericolo scampato. Come, peraltro, per la scuola di San Martino in Pedriolo. "Grazie alla dirigente della direzione didattica di Castel San Pietro, Giovanna Chianelli, che ha lottato con me per trovare una soluzione in grado di garantire la continuità della scuola di San Martino – conclude l’amministratrice casalese -. Grazie ai genitori sempre disponibili, alle associazioni, alla consigliera regionale Francesca Marchetti ed al presidente Bonaccini".

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