La copertina del suo ultimo disco, uscito sul finire del 2021, parla chiarissimo e richiama uno dei tanti lati della personalità di Gue. Il rapper, all’anagrafe Cosimo Fini, si presenta infatti sulla cover dell’album con capelli ricci e lunghi, maglietta bianca semplicissima, e una corona di spine in testa. L’allegoria viene da sola, ma se non bastasse ci pensa il titolo del progetto a mettere tutto in luce: Guesus. L’artista milanese, ex componente dei Club Dogo, non è nuovo a giochi di parole sul proprio nome o sulla propria immagine: d’altronde è nato il 25 dicembre, come ricorda in tantissimi testi, e "ogni riferimento a personaggi e situazioni" sembra "puramente non casuale" (come cantavano invece gli ex compagni di gruppo, Marracash e Jake La Furia, nel brano di successo Le voglio piene, parodia del pezzo di Tiziano Ferro).
Gue arriva stasera sotto le Torri: sarà sul palco del BOnsai Garden, festival musicale al Parco delle Caserme Rosse di via Corticella 147 (inizio concerto fissato per le ore 20.30, biglietti a 34,50 euro su Ticketone, info: Facebook BOnsai Garden). Lui, che ha contribuito negli ultimi 25 (e passa) anni a plasmare la scena musicale hip hop italiana, e che negli ultimi tempi ne è stato decretato – insieme ai colleghi milanesi dei Club Dogo e ad altri mostri sacri del genere – tra i re indiscussi, torna ora nella città dove il rap e l’hip hop hanno preso forma, passando da essere relegati a foglietti e gare di freestyle a palcoscenici più ampi e partecipati.
Francesco Moroni
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