
Ormai d’obbligo, per chi visita Bologna, il selfie vicino al Nettuno
Bologna, 6 aprile 2025 – C’è chi immortala la Basilica di San Petronio in un ’clic’. Chi si ferma nei ristoranti per scoprire la cucina che caratterizza la città e chi, appena arrivato, non perde un minuto in più prima di iniziare il suo tour sotto le due Torri. Complice il sole, nel terzo sabato di primavera, il centro storico si è affollato di turisti e visitatori, tra chi arriva dall’estero e chi invece è partito da fuori regione per trascorrere qualche giorno nel capoluogo emiliano e apprezzarne, insieme a parenti e amici, tutte le bellezze.
"Siamo rimasti estasiati fin da subito. In tanti ci hanno raccontato come Bologna fosse una città ricca di eccellenze e il passaparola ha funzionato: siamo partiti da Milano per visitarla e per rendercene conto con i nostri occhi – raccontano Daniele Pimpinella e Daniela Lauricella –. Probabilmente quando torneremo faremo la stessa cosa, e consiglieremo ai nostri amici di fare tappa nella città felsinea, che si caratterizza per i suoi monumenti storici, le sue bellezze e un decoro difficile da trovare altrove".
E se qualcuno scopre la Dotta per la prima volta, altri invece ritornano in città dopo una piacevole esperienza già fatta in passato: "Per noi, ogni volta, è una scoperta e una riscoperta. L’ultima volta che siamo venuti qui era per la mostra dedicata a De Sica, mentre ora siamo tornati per quella su Jack Vettriano – spiegano Raffaele Elemento e Antonella Molese, arrivati da Napoli –. Abbiamo a cuore questa città, ma in futuro si potrebbero fare ulteriori passi in avanti per promuovere il suo lato culturale: ci sono mostre e palazzi di grande valore, che non sempre però riescono a richiamare tanti visitatori quanto invece meriterebbero".
Non manca, però, anche chi fa tappa a Bologna per occasioni sportive. "I miei amici mi hanno regalato un biglietto per andare a vedere la Virtus e così ho colto l’occasione anche per visitare insieme a loro questa città, che non avevo mai visto prima – riavvolge il nastro Guglielmo Menegazzo –. Sono rimasto affascinato sin dal primo momento: dal cibo, fino ai monumenti storici e ai locali".
"Arrivo da Como – racconta invece Patrick Galimberti – e sono un grande amante del calcio. Anche per questo motivo, ho subito fatto tappa allo store del Bologna, una squadra che a mio avviso sta dimostrando grandi potenzialità in campo e che si sta facendo conoscere sempre di più. Inoltre, questa città è nota in tutto il mondo non solo per la sua storia, ma anche per le sue eccellenze culinarie, che sono già impaziente di poter provare e gustare".
Ma oltre all’entusiasmo, c’è anche chi dall’altra parte storce il naso e lamenta significativi disagi a causa dei cantieri: "Ovunque ti giri ce n’è uno – sbuffa una coppia – e per arrivare qui ci abbiamo messo il doppio del tempo, cambiando strada più di una volta. I turisti hanno il doppio dei disagi, perché non sempre sono a conoscenza dei lavori che si stanno effettuando in un’altra città".
Un aspetto, questo, sollevato anche da diversi residenti bolognesi. "Le strade e le piazze, complice il meteo, si stanno già iniziando ad affollare. Ma per lo più si tratta di persone che rimangono pochi giorni, alimentando quel cosiddetto ‘turismo mordi e fuggi’ – è il parere di Daniele Canditi –. In più i cantieri non fanno altro che aumentare il caos, per chi qui ci vive e per chi qui arriva in occasione di una gita fuori porta. Quello che mi posso augurare è che alla fine dei lavori ci siano dei reali vantaggi, e che possano arrivare in tempi rapidi".