Simone Borsari, assessore ai Lavori pubblici e alla Manutenzione di Palazzo d’Accursio, a che punto siamo con il completamento dei lavori per la riqualificazione della cosiddetta tettoia Nervi ?
"La fine dei lavori, il cantiere è in corso, è prevista per il mese di aprile, non dovremmo andare oltre, e questa è un’importante novità. La grande piazza coperta al centro del nuovo parco sarà il cuore pubblico del nuovo insediamento, idem per i 6mila metri quadrati del nuovo edificio polifunzionale, realizzato con elevata qualità architettonica e con una chiara filosofia: la valorizzazione della complementarità degli usi collettivi e pubblici".
Le opere di quel comparto hanno attraversato anni complessi, stavolta si andrà finalmente a dama?
"L’appalto risale al 2015, il valore iniziale dell’appalto era 4 milioni e 500mila euro, con le successive varianti, 2017, 2020 e l’ultima fine 2021 appena licenziata, il totale arriva a oltre 6 milioni di euro".
Che cosa è cambiato?
"È un bell’intervento, di grande pregio strategico. Negli anni si è evidenziata la necessità di apportare maggiori lavori, si sono resi necessari interventi successivi, come quelli per il miglioramento sismico e per il miglioramento degli impianti, oltre ad altre opere di finitura. Ora abbiamo diverse cose interessanti nel progetto, come i i percorsi tattili plantari, per la progettazione degli spazi sono stati coinvolti il Quartiere Navile e il settore Cultura. Spazi già concepiti con il coinvolgimento di chi dovrà utilizzarli".
La grande sfida è quella di collegare al meglio i vari comparti di quel quadrante di città: che novità ci sono?
"Dobbiamo eseguire i lavori di collegamento tra il comparto dell’ex mercato ortofrutticolo e i comparti confinanti, e anche terminare tutto il resto, con l’appalto di fornitura degli arredi anche per gli interni. Come ho detto, se tutto va bene con le pensiline (nel piano particolareggiato è considerata opera di urbanizzazione primaria nell’area dell’ex mercato) e l’edificio polifunzionale, entro aprile abbiamo finito".
Paolo Rosato
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