Bologna, bosco temporaneo in Santo Stefano divide i cittadini

Contrari o favorevoli: il dibattito è già partito

Gli alberi in piazza Santo Stefano (foto Schicchi)

Gli alberi in piazza Santo Stefano (foto Schicchi)

Bologna, 20 settembre 2018 - L’obiettivo è stato centrato, ancora prima di iniziare. La distesa di alberi in piazza Santo Stefano non è ancora stata svelata del tutto al pubblico – lo sarà da domenica fino al 28 settembre, nell’ambito di Bologna Design Week –, ma ha già iniziato a calamitare i passanti più curiosi. Passeggiando nel cuore della città, nessuno sembra rimanere indifferente di fronte al neonato bosco urbano: «Camminavo sotto il portico e non ho potuto fare a meno di avvicinarmi: mi ha colpito», conferma Mattia Moratti. L’obiettivo di ‘Pollution 2018’, in fondo, è proprio questo: invitare i cittadini a riflettere sull’inquinamento e sulla scarsità di verde nei tessuti urbani. «Le tematiche ambientali sono importantissime – commenta Elena Pancaldi –. Meno male, però, che si tratta di un progetto temporaneo» (FOTO). La polemica, intanto, è divampata anche sul web, in particolare sui social network.

I bolognesi sembrano a dire poco divisi. C’è chi, come Stefano Valeriani, è convinto che «un tocco di verde sia necessario in una delle piazze più belle d’Italia». E chi, invece, storce il naso. «Onestamente mi sembra un po’ eccessivo – ribatte Alessandro Costa –. L’ecologia è importante, ma non si può stravolgere in questo modo la piazza». La ratio dell’installazione, in fondo, si trova nel mezzo: è proprio in un ‘gioiellino’ come piazza Santo Stefano che una denuncia sociale di questo tipo riesce a trovare terreno fertile per dare vita a dibattiti, critiche, impressioni e riflessioni. «Non sarà la piazza più adatta – concorda Vittoria Caleffi –, ma credo sia stata scelta proprio per questo: per riuscire a scuotere ancora di più gli animi di chi osserva».

Una cosa è sicura: che piaccia o meno, Pollution fa discutere. «Cosa ne penso? Che mi ha incuriosita da subito», assicura Livia Corbelli. «È importante gettare i riflettori sul tema dell’inquinamento – sottolinea Martina Bigi –, su quanto sia strano girare l’angolo e trovare una distesa di alberi». Una volta finiti i lavori, rimarrà un’impalcatura sopraelevata da cui spiccherà il nuovo polmone verde, con dei gradoni su cui potersi sedere proprio di fronte alla facciata della basilica. «Forse mi sarei limitata agli alberi: avrebbe richiamato di più l’idea della natura – ipotizza Giulia Ferretti –. La piattaforma e i gradoni mi fanno pensare a qualcosa di artificiale».

Osservando piazza Santo Stefano, il via vai di persone che si avvicinano al bosco salta subito all’occhio. «E’ un bene che ci siano queste iniziative culturali: è uno spirito che Bologna sta perdendo», critica Gennaro Cantelmi. «Credo che dovrebbero ideare questi esperimenti più spesso – consiglia Cinzia Canevazzi –: è un bellissimo segnale, chi non apprezza non riesce a coglierne il significato». Il dibattito è cominciato, ancora prima di iniziare.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro