
Uno, due, tre schiaffi. Violenti, in pieno volto o sul capo. Insulti, fino ad arrivare alle minacce, ma anche alla mancata assistenza del disabile: "Se continui a lamentarti o a infastidirmi io non ti aiuto quando hai bisogno di andare al bagno per le tue cose". È quello che avveniva all’interno di una residenza sanitaria privata a Budrio, Villa Donini, nei pressi del centro del paese. La maxi operazione dei carabinieri della Compagnia di Molinella e dei militari del Nas di Bologna, guidati dal tenente colonnello Fabrizio Picciolo, ha permesso di scoprire gli orrori che avvenivano nei confronti di disabili ospiti di questa struttura, gestita dalla Società Dolce (la cui dirigenza è risultata assolutamente ignara del comportamento dei dipendenti e quindi estranea alle indagini).
Così, giovedì sono stata emesse dodici misure cautelari personali di interdizione alla professione per un anno nei confronti di altrettanti operatori sociosanitari che lavoravano all’interno di Villa Donini e che, a seguito di mesi di intercettazioni video e ambientali, sono stati accusati di maltrattamenti. Almeno una trentina di episodi contestati dalla Procura, ricostruiti dai militari: alcune volte si trattava di schiaffi in volto, altre di insulti, alle volte invece di minacce di lasciare l’assistito al freddo e al gelo. Altre volte, le vittime non venivano aiutate in caso di necessità.
Tutto è iniziato nel gennaio scorso, quando, nello spazio che si trova tra la Rsa Villa Donini e il pronto soccorso locale, quasi adiacenti, un cittadino ha notato che un disabile in carrozzina veniva colpito al viso dall’operatore socio-sanitario che lo stava spingendo sulla sedia a rotelle. Il testimone, che ha fatto anche un filmato della violenta scena, poi consegnato alle autorità, ha subito avvisato il 112, che ha mandato sul posto una pattuglia di carabinieri. L’assistito disabile in quel caso aveva riportato una profonda ferita al labbro, per cui era stato prontamente medicato. Da qui sono iniziate le indagini che hanno portato pure alla ricostruzione di numerosi altri episodi sospetti che sarebbero avvenuti all’interno della residenza assistenziale. Più volte infatti veniva segnalato oppure notato direttamente dai parenti, che un ospite della struttura avesse ferite o ecchimosi, a seguito di quelli che venivano descritti come "cadute accidentali" o "piccoli incidenti domestici". Ma secondo quanto rilevato dall’accusa la realtà sarebbe stata ben diversa, purtroppo. Le misure cautelari emesse sono state firmate dal gip su richiesta della pm Manuela Cavallo.
Appresa la notizia, ieri, si è espressa con sgomento la sindaca di Budrio, Debora Badiali: "Con la piena fiducia nell’attività svolta dall’Azienda Usl di Bologna e dal Servizio sociale territoriale, sono profondamente scossa per il coinvolgimento in una inchiesta per maltrattamenti di operatori di una struttura accreditata, attiva da molti anni sul territorio, che saranno chiamati a rispondere e chiarire i loro comportamenti nelle sedi opportune. Grazie alla sinergia tra istituzioni, il nostro obiettivo è quello di garantire a tutti gli ospiti la continuità dei servizi con la necessaria serenità".
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